Pronta a scendere in piazza per la difesa dei diritti, anche senza fascia tricolore. Chiara Appendino lancia un messaggio chiaro, forte a chiunque pensi di poter “cancellare” alcune conquiste ottenute nel suo mandato in termini di diritti.
“Una grande parte di questa città è scesa in piazza e ha voluto che questa fosse la Torino dei diritti. Continuerà ad esserlo, se qualcuno dovesse fare passi indietro sono sicura che questa parte della città, che è molto più grande di quello che noi pensiamo si ribellerà e si farà sentire. E io sarò in piazza insieme a loro, sicuramente” ha spiegato Appendino.
Allo stesso tempo la sindaca ha auspicato un cambio di passo anche su scala nazionale: “Io spero che il panorama nazionale faccia un passo avanti e segua quello che abbiamo fatto a Torino: stiamo ancora aspettando una norma”. “Oggi siamo in una condizione in cui spetta a un sindaco, alla sua sensibilità politica e al suo coraggio, il riconoscimento di alcuni diritti. In un paese come il nostro è inaccettabile” ha proseguito la prima cittadina.
Difficile però, secondo Appendino, che Torino possa concretamente tornare indietro sui diritti: “Credo però che quando si fanno passi in avanti sia più difficile tornare indietro. Non è solo il sindaco che mette la firma, ma c’è un mondo dietro”. Un mondo pronto a puntare i piedi. Parola di sindaca uscente.
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