È stato riaperto il Parco delle Dune di Pra', chiuso dopo i gravi danni causati dalla tromba marina del 15 novembre scorso, quando alcuni container dell’azienda confinante furono scaraventati sulla passeggiata, compromettendo recinzioni, ringhiere, alberature e parte della pavimentazione. Una riapertura attesa dai cittadini, ma accompagnata da più di una criticità che va ben oltre l’emergenza meteo.

I lavori di ripristino sono stati completati nei giorni scorsi a totale carico di NBTC Voltri, Nuovo Borgo Terminal Container, che ha provveduto alla sistemazione delle strutture danneggiate, ripristinando terrapieno, recinzioni, ringhiere e tratti di strada interessati dall’impatto dei container. Un intervento reso possibile anche grazie a un confronto costante tra l’azienda, il Municipio VII Ponente, il presidente Matteo Frulio e il vicepresidente del consiglio municipale Roberto Ferrando (Pd), delegato al monitoraggio e allo sviluppo dei progetti sulla Fascia di Rispetto.
“Il 15 novembre c’è stata una tromba marina che ha scaraventato alcuni container dell’azienda confinante direttamente sulla passeggiata del parco”, ricostruisce Ferrando. “Sono stati danneggiati la recinzione, alcune alberature, la ringhiera e parti della pavimentazione. Come Municipio Ponente abbiamo fatto subito un incontro con il proprietario di NBTC Voltri e l’azienda ha preso in carico la situazione, impegnandosi a ripristinare tutto a proprie spese”.

Un intervento non scontato, sottolinea il consigliere, anche per le modalità con cui è stato realizzato: “NBTC ha coinvolto la stessa ditta che aveva eseguito i lavori del parco, per garantire continuità nei materiali e non inserire elementi diversi. L’unico problema iniziale era l’accessibilità, perché il parco era chiuso. Ci siamo quindi adoperati come Municipio per ottenere l’ok dall’Autorità di Sistema Portuale, così da consentire l’ingresso della ditta”.
Ottenute le autorizzazioni, i lavori sono stati completati e il parco è stato messo in sicurezza. “Oggi tutto è stato sistemato, è stato fatto un lavoro corretto e quindi abbiamo dato l’ok alla riapertura. C’è stata massima collaborazione con NBTC fin dal primo incontro e questo ha permesso di rientrare rapidamente dall’allarme legato ai cassoni”, aggiunge Ferrando.
La riapertura, però, arriva con più di un “ma”. Perché se l’emergenza legata alla tromba marina è stata superata, restano irrisolti problemi strutturali che affondano le radici nel passato. “Quell’area è ancora priva di collaudo e dei contratti di messa in servizio, a causa delle inadempienze degli amministratori della giunta precedente”, denuncia il consigliere. “Il parco è stato inaugurato senza il collaudo finale dei lavori e senza alcuna attivazione dei servizi: non ci sono contratti con Amiu, con Aster, manca l’illuminazione, manca l’acqua”.

Una situazione che, secondo Ferrando, ha esposto l’area a rischi anche seri: “La mancanza di collaudo è molto grave. Poteva capitare qualunque cosa: bastava un ferro sporgente e qualcuno poteva farsi male. È andata bene che non sia successo nulla”. Nonostante questo, il Municipio ha scelto di riaprire. “Il presidente Frulio era tentato di non riaprire il parco, ma consapevoli del valore prezioso di quest’area per il quartiere abbiamo deciso di consentirne la fruizione e allo stesso tempo continuare le trattative con Comune e Autorità Portuale per sanare queste mancanze”.
Nel frattempo, gli uffici comunali stanno lavorando per attivare collaudi e contratti di servizio, soprattutto per il secondo tratto del parco, ancora privo di gestione formale: "Il Comune sta facendo salti mortali, coinvolgendo diverse figure, per evitare che tutto vada allo sfascio in attesa di riuscire a firmare i contratti e completare il collaudo”, spiega Ferrando.
Il tema della gestione futura resta centrale: “Poi verrà il bello, perché bisognerà mantenerlo. Metà parco è relativamente semplice da gestire, con lo sfalcio dell’erba. Ma il tratto di circa 800 metri dove si sono conclusi i lavori non è un prato: è una riserva di piante e fiori che richiede professionalità specifiche, un giardiniere, un sistema di irrigazione e risorse adeguate. Parliamo di cifre importanti: sarà necessario sedersi a un tavolo per una gestione puntuale e precisa”.
Criticità che i cittadini denunciano da tempo, ben prima della tromba marina. Tra bagni chiusi, assenza di illuminazione, mancanza di telecamere e verde mai manutenuto, il Parco delle Dune è stato inaugurato ma senza servizi. Sui social e nei contatti diretti con il Municipio Ponente, residenti e frequentatori segnalano da mesi difficoltà nella fruizione dell’area.
Non sono mancati nemmeno episodi di vandalismo: “Qualche sprovveduto ha sporcato i gradoni prendisole con materiale unto e grasso, non sembrava una semplice ragazzata”, aveva raccontato Ferrando nei mesi scorsi. “Ho richiesto l’intervento e con l’idropulitrice è stato sistemato, ma non si escludono episodi futuri”.

Oltre alla sicurezza, era stato denunciato anche il verde ormai fuori controllo lungo il percorso e l’inattività del prefabbricato destinato a bar, così come la situazione critica dei servizi igienici. Molte panchine risultavano invase dalla vegetazione: “Sulle panchine non ti puoi sedere, molte piante hanno occupato lo spazio perché la manutenzione non c’è mai stata”, lamentano i cittadini.

L’inaugurazione, avvenuta in prossimità delle elezioni amministrative, aveva acceso grandi aspettative, ma la mancanza di appalti e bandi ha di fatto lasciato l’opera incompiuta. Oggi il Parco delle Dune di Pra' riapre le sue porte e torna a essere frequentabile, ma il suo futuro dipenderà dalla capacità delle istituzioni di trasformare un’opera simbolica in uno spazio davvero sicuro, curato e pienamente funzionante.













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