Finisce nei guai per una truffa multimilionaria risalente al 2017 e decide di donare 850mila euro in beneficienza come prova del proprio ravvedimento: 750mila sono andati all'ospedale pediatrico Gaslini per l'acquisto di una nuova Tomografia Assiale Computerizzata (Tac), mentre i residui 100mila sono stati destinati a finanziare le attività dell'Istituto San Marcellino.
"Siamo molto felici di questa donazione veramente importante, che ci consente dì acquisire una nuova Tomografia Assiale Computerizzata (TAC), prima in Europa per le sue caratteristiche, specificamente dedicata alle attività diagnostiche dei piccoli pazienti. Grazie alla generosità di un singolo donatore abbiamo la possibilità di dotarci un'apparecchiatura all'avanguardia, che migliorerà l'accuratezza nella diagnosi per migliaia di bambini. Il nostro ringraziamento va alla Procura e alle Forze dell'Ordine: Genova può contare su uomini dello Stato che sanno andare al di là dell'espletamento del proprio dovere, sanno unire le forze e riescono a portare ulteriore aiuto a chi ha più bisogno" affermano Edoardo Garrone, presidente dell'Istituto G. Gaslini, e Renato Botti, direttore generale.
I fatti all'origine della donazione prendono il via da una querela presentata dalla compagnia assicurativa AVIVA spa; allora la polizia locale di Genova aveva avviato investigazioni nei confronti dell'Autocarrozzeria Parodi & C sas di Silvana parodi, di fatto gestita dal coniuge Giuseppe Tacchella. Le indagini avevano fatto emergere l'esistenza di una vera e propria associazione a delinquere, organizzata e capeggiata da Tacchella, composta da almeno una decina di soggetti tra i quali due avvocati del foro genovese, finalizzata a mettere a segno truffe in danno alle compagnie assicurative.
I soggetti coinvolti dal progetto criminale rilasciavano false dichiarazioni su sinistri in realtà mai avvenuti in cambio di denaro o anche a fronte della riparazione dei veicoli propri, di familiari e di conoscenti, o del pagamento delle tasse di circolazioni e dei premi assicurativi.
All'esito delle indagini, a fine giugno 2020, sono state eseguite 12 ordinanze cautelari e in particolare una misura della custodia in carcere, nove misure cautelari di arresti domiciliari, una misura dell'obbligo di presentazione quotidiana all'ufficio di pubblica sicurezza e due misure interdittive della sospensione dall'esercizio della professione di avvocato per 6 mesi: l'analisi degli atti consentiva ha consentito di accertare 317 falsi sinistri stradali
Nel corso delle indagini è stata analizzata la copiosa documentazione bancaria e patrimoniale acquisita allo scopo di accertare l'eventuale evasione fiscale posta in essere da Tacchella e dalla società che aveva in gestione. I numeri e i risultati sono stati notevoli, grazie all'esame di oltre 70 conti correnti riconducibili agli indagati e centinaia di assegni per lo più incassati "fuori conto"; è stata ricostruita la posizione patrimoniale e fiscale del Tacchella e dei suoi familiari a decorrere dagli anni 80. L'analisi ha consentito di procedere al sequestro preventivo di oltre 6 milioni e mezzo di Euro tra fondi, titoli e depositi in c/c, in gran parte riconducibile alle truffe assicurative, sistematicamente poste in essere nel corso degli anni ed all'evasione fiscale.
II procedimento penale si è concluso, in poco meno di tre anni, con l'ammissione da parte degli imputati in ordine al reato associativo, il patteggiamento per 17 imputati , e il rinvio a giudizio per le truffe assicurative di 14 imputati.
Tacchella ha tuttavia manifestato assoluto ravvedimento, decidendo di saldare fino all'ultimo centesimo il suo debito verso la giustizia per l'attività illecita posta in essere nel corso di oltre vent'anni. A tal fine, oltre a prestare consenso per un patteggiamento allargato, concordando la pena significativa di anni 4 e mesi 8 di reclusione ed 23mila euro di multa, ha acconsentito alla liquidazione di parte del patrimonio sequestrato, tramite l'Amministratore Giudiziario nominato dal GIP, per complessivi di 4,3 milioni di euro. Tacchella ha altresì accettato la confisca ex per evasione fiscale della somma di 328.776 euro e la confisca di oltre un milione di euro per il reato di autoriciclaggio, oltre a 48.425 euro per il reato di indebito utilizzo carte di credito.
Il gestore della carrozzeria ha poi ha provveduto al pagamento del debito verso l'Agenzia delle Entrate con F24 per più di un milione di euro; ha provveduto alla riparazione ex art. 14 D.Lgs 74/00, in relazione a imposte evase già prescritte, con versamento al F.U.G. per 425.265,10 euro; ha provveduto al risarcimento delle Compagnie Assicurative in relazione ai 132 sinistri per i quali è stata presentata querela, per 488.193,89 euro, maggiorata del 5% a titolo di ristoro per un totale di 512.603,58 euro; infine sono andate a suo carico anche tutte le spese processuali relativa a intercettazioni, consulenti, amministratore giudiziario per oltre 100mila euro e la pena pecuniaria di 23mila euro.
Commenti