“Nessun depauperamento dell’Ospedale San Paolo di Savona dove, anzi, è in corso l’installazione del nuovo angiografo e si sta procedendo all’espletamento del concorso di Neurologia per l’attivazione del Centro Ictus in integrazione con le funzionalità del Dea di II livello”. Così il presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti intervenuto questa mattina in Consiglio regionale.
In particolare, per quanto riguarda l’angiografo, oggi è avvenuta la consegna con il posizionamento nei locali ristrutturati presso la Radiologia Interventistica e Cardiologia/Emodinamica; le attività di montaggio tecnico, cablaggio e settaggio del nuovo apparecchio inizieranno domani e si concluderanno con le prove di collaudo e prima formazione all’utilizzo, indicativamente entro metà luglio.
Il presidente ha poi ricordato che “il San Paolo non ha subito alcun depauperamento negli ultimi anni né per qualità né per quantità dei servizi, mantenendo le sue specialità ed eccellenze. Durante l’emergenza pandemica l’accentramento del Punto nascita è avvenuto presso il San Paolo così come la Breast Unit ha sede presso lo stesso ospedale. L’affermazione secondo cui il San Paolo è il presidio cittadino di Savona è evidentemente riferita alla sua collocazione fisica. Certamente poi la rete dei servizi presenti è in integrazione con gli altri ospedali della provincia di Savona, così come alcuni servizi attivi presso il San Paolo servono i cittadini di tutta la provincia. Questo principio di integrazione delle varie medicine ospedaliere e territoriali è scritto nel nostro Piano sociosanitario regionale ed è alla base delle linee guida di tutti i piani nazionali, così come del Pnrr”.
Nel corso dell'assemblea regionale poi, il presidente con delega alla Sanità ha ribadito un'altra importante mossa nel piano per la gestione delle strutture sanitarie savonesi: “Sono stati avviati i necessari approfondimenti sul piano giuridico amministrativo - ha spiegato Toti - finalizzati alla revoca delle procedure di assegnazione degli ospedali di Albenga e Cairo, per i quali è tuttora pendente un contenzioso presso il Consiglio di Stato, e alla risoluzione dell’affidamento dell’ospedale di Bordighera, per il quale, chiusa la gara di aggiudicazione, sono tuttora da definirsi gli aspetti di natura contrattuale, sospesi a causa dell’emergenza pandemica”.
Quest'ultima ha "evidenziato come l’assetto organizzativo della rete ospedaliera ligure necessiti di una meditata rivisitazione, per poter far fronte ai nuovi fabbisogni di salute dei cittadini in relazione alle prestazioni in elezione, fortemente ridotte nella fase acuta dell’emergenza sanitaria” ha aggiunto il Governatore, sottolineando come “le opportunità offerte dalle indicazioni del Pnrr in materia di sanità, orientate al potenziamento e all’integrazione dei processi assistenziali con particolare riferimento alle tecnologie e al presidio del territorio, consentano di rivedere decisioni assunte in circostanze diverse dalle attuali”.
“Per queste ragioni - ha concluso - si rende necessaria una revisione degli aspetti organizzativi, rivedendo la destinazione degli ospedali di Cairo, Albenga e Bordighera” che “per recuperare il tempo perduto su diverse specialità di elezione medica, potrebbero rivestire un ruolo pubblico strategico ".
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