Il Nazionale

Politica | 19 maggio 2021, 10:06

Ex Embraco, le 400 lettere di licenziamento vengono "stese" di fronte al Palazzo della Regione [FOTO e VIDEO]

In queste ore l'incontro tra il governatore Cirio e i sindacati per cercare sbloccare la questione, soprattutto in prospettiva del progetto Italcomp

Ex Embraco, le 400 lettere di licenziamento vengono "stese" di fronte al Palazzo della Regione [FOTO e VIDEO]

Le hanno temute, poi le hanno ricevute e raccontate, ma quasi per pudore non le hanno mai tirate fuori dai cassetti. Ora hanno deciso di "esporle": vogliono far vedere alla gente, oltre che agli esponenti della Regione, cosa vuol dire ricevere a casa una lettera di licenziamento. E soprattutto riceverla dopo 3 anni e mezzo di vertenze, di lotte, di manifestazioni, di impegni e di promesse disattese.

I lavoratori ex Embraco sono al secondo giorno di presidio permanente davanti al Palazzo della Regione, per far sentire la loro voce in un momento in cui nulla sembra più muoversi intorno al progetto Italcomp, che oltre all'ex stabilimento di Riva di Chieri (e i suoi 400 lavoratori e famiglie) salverebbe anche l'Acc di Mel, in provincia di Belluno, con altri 300 operai coinvolti.

Come sanno fare le massaie, gli operati hanno steso due fili tra i pali che si trovano di fronte alla Regione e hanno appeso, una per una, le lettere di licenziamento. Stese al sole. Una nuova forma di protesta tra quelle che ormai li vedono quasi quotidianamente attivi, insieme ai sindacalisti di Fim, Fiom, Uilm e Uglm Torino.

Nella tarda mattina di oggi ci sarà un vertice con il governatore Alberto Cirio, per fare il punto della situazione. Ma l'unica novità nelle scorse ore è stata la comunicazione del ministro del Lavoro, Andrea Orlando, sul prolungamento di 6 mesi della cassa integrazione che sarà inserito nel prossimo Decreto Sostegni.

Una posizione che lascia qualche dubbio soprattutto all'assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino. Ma che rappresenta intanto un "ponte" verso un possibile futuro e l'avvio del progetto Italcomp.

Massimiliano Sciullo

Commenti