Fumogeni, qualche petardo e urla rabbiose. Esplode sotto il Comune di Torino la rabbia dei tassisti. “Vogliamo i nostri soldi” urlano circa 200 lavoratori, arrivati a Palazzo Civico in auto e a piedi, in corteo.
"Siamo ridotti alla fame"
L’urlo di rabbia che si alza è motivato dai mancati incassi e dall’ambiguità del provvedimento dei voucher, che dovrebbe dare un po’ di respiro a una categoria che ha sofferto tanto in un anno abbondate di pandemia e fatica a ripartire: ”Siamo ridotti alla fame e dalle istituzioni non vediamo nessun segno”.
L'impegno dell'assessore Sacco
Ad ascoltare le istanze dei manifestanti, l’assessore al Commercio Alberto Sacco: “Il beneficio del voucher taxi consente di avere un rimborso del 50% della corsa, ma il provvedimento originario è molto confuso. Ora l’età minima è di 70 anni, è stato presentato un emendamento per abbassarlo a 55 anni: non appena passerà l’abbonamento, approveremo una delibera per attuarlo a Torino” ha spiegato l’assessore.
La freddezza dei taxisti: "Non abbiamo più tempo"
“Poi c’è un’altra promozione, la fondazione Ania darà la possibilità agli over 80 che vanno a vaccinarsi ad avere il taxi completamente gratuito” ha spiegato Sacco. Parole accolte con freddezza dai tassisti, che si aspettano notizie positive per l’abbassamento dell’età di accesso ai voucher taxi. "Non abbiamo più tempo, massimo 15 giorni - hanno detto i manifestanti - poi se le promesse non diventano realtà busseremo ancora alle porte del Comune".
La vice capogruppo di Forza Italia Federica Scanderebech ha incalzato l'Amministrazione: “Legittima la manifestazione odierna dei taxisti, da mesi hanno un’interlocuzione con l’Assessore Sacco per individuare i voucher taxi per le fasce deboli, per gli anziani e per determinate fasce ISEE, ma ad oggi i soldi risultano incassati dal Comune (circa due milioni di euro) ma la delibera per erogarli non esiste ancora. Da mesi i taxisti denunciano alla sottoscritta l'immobilismo della giunta. Forza Italia chiede chiarezza, vogliamo sapere quando siano stati erogati i fondi e vogliamo sapere a partire da quale giorno tale attività potrà diventare reale".
La solidarietà di Confartigianato Piemonte
In occasione della giornata di mobilitazione nazionale dei taxisti, il Comitato di Coordinamento delle Confederazioni Artigiane del Piemonte ha scritto una lettera congiunta al Prefetto di Torino per evidenziare le criticità che questo importante settore della mobilità sta attraversando con le richieste e le proposte di provvedimenti di sostegno economico, contributivo e fiscale.
In Piemonte le imprese artigiane che lavorano nel trasporto taxi sono 1.876. Lo smart working, l’assenza di turismo e le varie restrizioni alla mobilità tra Comuni e Regioni, hanno ridotto all’osso il fatturato medio del comparto. Ad esempio, un taxista è passato dalle 10/12 corse giornaliere alle attuali due al giorno. “Questi numeri – denuncia Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte - attestano senza ombra di dubbio la forte crisi per il comparto che assume, nella nostra Regione, connotati particolarmente gravi se si considera che il Piemonte è considerato una importante meta turistica. Una situazione che comporta una seria minaccia per l’equilibrio finanziario e la sopravvivenza di un importante numero di imprese nell’intero territorio regionale e nazionale. Al Prefetto, a sostegno delle richieste economiche avanzate al Governo e ai Ministri competenti, chiediamo si faccia portavoce di provvedimenti di sostegno economico, certi, immediati, di misura adeguata, affinché possa essere garantito il servizio di trasporto pubblico non di linea svolto con autovetture Taxi".
Commenti