"Continuando con questi metodi, ho paura che prima o poi in Val di Susa ci scappi il morto". Non usa mezzi termini la sindaca di Almese, Ombretta Bertolo, che insieme ad altri sindaci del territorio ha partecipato, oggi pomeriggio, alla conferenza stampa organizzata a San Didero, dove la scorsa notte, nei pressi del cantiere per il nuovo autoporto Sitaf, si sono verificati dei disordini tra manifestanti e forze dell’ordine, con la polizia che ha lanciato dei lacrimogeni per allontanare i No Tav.
"Come sindaci non siamo mai stati considerati, non è tollerabile che un sindaco non venga informato su ciò che sta avvenendo sul suo territorio", dicono i primi cittadini. "Nessuno ci ha avvisato che all'1.30 di notte, centinaia tra mezzi e forze dell’ordine sarebbero arrivati nel nostro territorio, lanciando lacrimogeni contro i ragazzi che sono contrari all'opera. È stato bloccato tutto, strade, alcune attività commerciali, senza che nessuno ci dicesse nulla. Un episodio grave e intollerabile. Le opere pubbliche non si possono fare in questo modo, in una democrazia queste cose non funzionano".
"Siamo in forma e determinati a resistere", hanno intanto dichiarato i manifestanti No Tav in presidio, che in un video diffuso attraverso i social annunciano di non voler scendere dal tetto della struttura che sorge dove sono in corso i lavori per il nuovo autoporto della Torino-Bardonecchia. Sì tratta in tutto di cinque manifestanti. Tra loro c'è anche Luca Abbà, anarchico e storico leader No Tav, che durante una protesta al cantiere di Chiomonte del 2012 rimase folgorato dai cavi di un traliccio dell'alta tensione sul quale si era arrampicato. "Qui a San Didiero - sostiene Abbà, tornato libero a luglio dopo un anno di semilibertà - inizia una nuova fase della lotta No Tav".
E intanto esponenti No Tav hanno sottolineato che diversi sindaci della Val di Susa, tra cui San Didero, Bruzolo, Bussoleno, Mattie, San Giorio, Avigliana, Almese, Villar Focchiardo e il Presidente dell' Unione Montana si sono ritrovati d'accordo nell'esprimere la propria contrarietà al progetto della Torino-Lione.
Intanto la capogruppo del Movimento 4 Ottobre in Regione, Francesca Frediani, storica No Tav, ha raccontato: "Questa mattina ho accompagnato alcuni amministratori della valle nell’area in cui dovrebbe sorgere l’autoporto di San Didero. Abbiamo chiesto di poterci sincerare delle condizioni dei ragazzi rimasti sul tetto del presidio dopo i disordini avvenuti nella notte e dopo il fitto lancio di lacrimogeni anche ad altezza d'uomo; purtroppo non ci è stato permesso di accedere nonostante il nostro ruolo istituzionale e l'assenza di qualsiasi ordinanza di limitazione alla circolazione. Stessa sorte per il proprietario di un terreno, attualmente non espropriato. Ancora una volta abbiamo assistito all’imposizione di un cantiere attraverso l’occupazione militare, senza alcun rispetto per gli amministratori del territorio e per i diritti dei cittadini della Val di Susa".
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