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Sport | 31 marzo 2021, 00:00

FOTO. SerraTura chiude la porta e apre il sogno: para 8 rigori e il Merano cade. Questa è tutta per Devèze!

I Mastini mordono una gara d'altri tempi con il Merano: avanti 3-0, ripresi 3-3 a 1'29" dalla sirena, passano al terzo rigore a oltranza e pareggiano la serie di semifinale (1-1). Dedicata al coach che nelle ultime 24 ore ha vinto due volte. Tutte le foto di Alessandro Galbiati

FOTO. SerraTura chiude la porta e apre il sogno: para 8 rigori e il Merano cade. Questa è tutta per Devèze!

Finisce tra le lacrime di una squadra fantastica. I Mastini vincono al terzo rigore a oltranza (SerraTura li para tutti e 8!) grazie al gol dell'uomo simbolo (De Biasio) dopo essere stati avanti 3-0 ed essere stati rimontati sul 3-3 a 1'29" dalla sirena finale, dopo una stagione in cui la loro casa è stata la casa di tutti, dopo tre reti da antologia e una sfuriata del Merano altrettanto indimenticabile, dopo una partita fatta di risse, furia, cinismo, volate sul ghiaccio, difese stoiche che hanno ricordato i vecchi Varese-Bolzano, dopo aver perso il difensore Payra rimasto al capezzale della famiglia per la morte del nonno e dopo l'ultima notte passata in apprensione, fuori dal Circolo ad attendere il loro coach Claude Devèze. Che poi ha superato il piccolo problema e si è presentato in panchina, da vero condottiero: alla Paul Theriault, alla Bill Purcell, alla Bryan Lefley.

Questa vittoria è tutta per te, Claude Devèze: perché arrivi da lontano e non sei mai stato così vicino a toccare il cuore dei Mastini. 

Gara mai vista, che resterà negli annali: Varese cinico, esiziale e killer fino al gol del 3-0 di Marcello Borghi, Merano più forte, totale, una furia travestita da squadra nei due gol che riaprono tutto e in quello che porta ai supplementari. Ma lì, prima e dopo, sbattono sulla porta chiusa da una SerraTura umana. Il portiere del Varese è stato impressionante, non solo ai rigori ma anche prima, esibendosi perfino in una parata con la rete del caschetto. Cose d'altri tempi. 

Come la partita, quasi mossa dal vento: da una parte spinge fuori il disco, dall'altro lo manda in rete anche se giovedì, in gara-3 alla Meranarena, la montagna da scalare sarà ancora più alta: ma a noi poco importa, pur di rivedere questi Mastini, come accadrà in gara-4, avremmo fatto un patto con il diavolo. 

Nel terzo tempo il Varese con l'uomo in meno nel momento decisivo (Bertin fuori a meno di 3 minuti dalla sirena), viene colpito al cuore a -1'29" da Victor Per Ahlstroem: prima la partita era stata chiusa dalla SerraTura umana, nonostante l'assedio totale meranese, da incubo e da grande squadra, nel secondo tempo concluso dal tocco malefico di Gellon davanti a Tura dopo 31' (1-3) e dal gollonzo da cobra di Kobler (2-3) con il disco che si alzava ed entrava quasi in mischia davanti alla porta giallonera, "stritolata" dopo il 3-0 di Marcello Borghi. Da lì in poi era stata un'atroce sofferenza, con le Aquile che premevano in ogni centimetro di ghiaccio davanti a Tura.

Il terzo gol di Marcello Borghi
, invece, era stata un'operazione chirurgica raffinata, esemplare, deliziosa: Schina armava il suo bastone e lui colpiva con un diagonale imparabile. Il secondo gol di De Biasio? Antologia: il Varese chiudeva la scatola in superiorità e il numero 44 sfornava la specialità della casa, cioè il tiro dagli spogliatoi, preciso, affilato come una lama che "taglia" la rete di Tragust.

Nel primo periodo Varese cinico ed esiziale, arroccato davanti a SerraTura e pronto a ripartire con folate micidiali. Si faceva fatica ad alzare gli occhi dal ghiaccio. Gara vibrante, a tratti, anche con una furibonda rissa dopo 19 minuti davanti a Tura come non vedevamo da anni (2+2 a Kobler, che schiacciava Marcello Borghi a terra, spaccandogli il casco, e a Bertin). 

Marcello Borghi si era già involato e aveva smazzato un disco morbidissimo al centro dove s'avventava come un folle Edoardo Raimondi che metteva dentro l'1-0 ma non era meno spettacolare era stata l'incredibile parata di Tura che, con la gabbia della maschera, salvava prodigiosamente su Cassibba (la gabbia del caschetto, un caschetto che lascia il segno, come la maschera! La maschera di Zorro).

Non c'è altro da aggiungere, se non brindare a Claude Devèze. 

Mastini Varese – Merano  4 – 3 ai rigori (1:0  2:2  0:1  OT 0:0  SO 1:0)
Reti: 09’51” (MV) Raimondi (M. Borghi), 22’35” (MV) De Biasio (Cordin) PP1, 26’18” (MV) M. Borghi (Schina, Raimondi), 31’16” (M) Gellon (Stablum), 36’16” (M) Kobler, 58’31” (M) V. Ahlstroem PP1) SO (MV) De Biasio
MASTINI VARESE: 65 Tura (29 Bertin), 3 Schina, 8 A. Bertin, 22 E. Mazzacane, 31 Allevato, 44 De Biasio, 90 Ilic, 9 Drolet, 13 Gasparini, 15 Ambrosoli, 16 Vanetti, 18 Cordin, 23 M. Borghi, 27 M. Mazzacane, 32 P. Borghi, 33 Xamin, 54 Gherardi, 55 Piroso, 91 Raimondi. Coach: Claude Devèze. 
MERANO: 34 Tragust (31 Marinelli), 6 Radin, 19 Beber, 26 Stablum, 10 Hellweger, 47 Pfoestl, 50 Borgatello, 60 Doliana, 12 Mitterer, 13 Gellon, 23 Lombardi, 61 Thaler, 63 Verza, 68 V.P Ahlstroem, 71 Ansoldi, 81 Juscak, 86 O.E. Ahlstroem, 93 Kobler, 94 Cassibba, 98 Platzer. Coach: Douglas Brian Mc Kay
Arbitri: Simone Lega, Willy Vinicio Volcan (Jeremy Bassani, Nicola Basso)
Note - Tiri Va 27 Mer 39. Penalità Va 6' Mer 8'.

Semifinali, gara-2Varese-Merano 4-3 dopo 8 rigori, 3 a oltranza (serie 1-1), Caldaro-Unterland 2-1 (serie 1-1).

Gara 1: Unterland-Caldaro 4-2, Merano-Varese 6-3.

Giovedì 1° aprile, 20.30, gara-3Merano-Varese, Unterland-Caldaro.

Sabato 3 aprile, eventuale gara-4: ore 19.30 Caldaro-Unterland. Ore 20.30: Varese-Merano.

Martedì 6 aprile, 20.30, eventuale gara-5: Merano-Varese, Unterland-Caldaro.

Andrea Confalonieri

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