Il Piemonte con il fiato sospeso, in attesa del parere dell’Ema sul vaccino AstraZeneca. Non si nasconde dietro un dito il presidente della Regione, Alberto Cirio, che come tutti i cittadini italiani, francesi e tedeschi aspetta che giovedì l'European Medicines Agency si esprima sul vaccino tanto discusso.
"Uno stop che non ci voleva"
"E’ uno stop e non può che influenzarci negativamente, dimezzando quelle che erano le potenzialità: eravamo predisposti per arrivare alle 16/17mila inoculazioni al giorno, arrivando poi all’obiettivo di 20mila da raggiungere entro marzo", ha ammesso Cirio.
Il Piemonte d'altra parte, era tra le regioni più virtuose nella campagna di somministrazione. Lo stop però pone un freno deciso: "Metà delle dosi che giornalmente abbiamo in programma di inoculare sono AstraZeneca e il blocco ci bloccherà il 50% almeno fino a giovedì" ha ricordato il presidente.
"Serve una riposta certa per restituire fiducia"
Ecco perché il Governatore guarda a giovedì con grande ansia e apprensione: "Vogliamo avere una risposta: la vaccinazione deve essere improntata a criteri di fiducia e sicurezza. L’incertezza non aiuta, il fatto che Ema debba pronunciarsi è estremamente importante ed utile, perché la parola che dirà farà chiarezza e potrà ridare fiducia".
La domanda sorge però spontanea: in caso di parere negativo, il Piemonte ha pronto un piano B? Su quest'ipotesi, il presidente preferisce non sbilanciarsi: "Sarebbe un tema di cui dovrebbe occuparsi la presidente von der Leyen, attendiamo con fiducia. Mi auguro che non accada".
"Vaccinazione di massa unico modo per uscire dal tunnel"
Di certo, dopo un anno di pandemia, il clima in Piemonte è pesante: "Lo scoramento c'è ed è evidente. Lo si sente. In questo anno sono stati fatti tanti passi avanti ma la situazione sarà risolta solo quando vaccineremo tutti, stiamo facendo il possibile per farlo in fretta. La mia competenza è mettere in campo l'esercito del vaccino: abbiamo 136 punti vaccinali, abbiamo deliberato il convenzionamento con le strutture private", ha provato a ricordare Cirio.
"Noi funzioneremo al meglio quando ci daranno i vaccini: tutto quello che arriva, in 24 ore lo iniettiamo nel corpo dei piemontesi per salvare delle vite. Ma devono arrivare più vaccini" è la promessa del presidente della Regione Piemonte.
"Fiducia nel commissario Figliuolo"
"Sono fiducioso che la gestione del commissario Figliuolo possa portarci a una maggiore efficienza: rinunciamo volentieri a una fetta di libertà delle regioni, purché ci sia efficienza. Ben venga una gestione militare dell'organizzazione dei vaccini. Servono regole precise e chiare, prima vacciniamo tutti prima usciamo dalla crisi", ha concluso Cirio.
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