Quattro punti in due partite di per sè non rappresentano un cattivo bottino, soprattutto perchè il Vado non aveva fino ad oggi ancora raccolto due risultati utili consecutivi, ma è indubbio che il mancato successo contro il Saluzzo profumi di occasione mancata per i rossoblu.
Anche per voce del tecnico piemontese, Boschetto, i granata infatti non si sono espressi al Chittolina al meglio delle loro possibilità.
Merito anche della fase di non possesso dei vadesi, a conferma di quanto già visto a Borgosesia, dove solo un colpo di genio di Bramante aveva costretto Luppi a capitolare, ma è indubbio che a livello di proposta offensiva e ritmo di gioco la squadra di Tarabotto abbia compiuto un passo indietro rispetto alla vittoria nel turno infrasettimanale.
Quello spirito di gruppo, quel coraggio misto a una sana dose di sfacciataggine percepiti mercoledì scorso, non si sono riproposti ieri pomeriggio ed è un peccato perchè dovrebbero rappresentare caratteristiche peculiari per una squadra che mira alla salvezza.
Le difficoltà più evidenti sono emerse in mediana, dove in troppe occasioni il giro palla si è rivelato poco efficace e fine a sè stesso. In particolare da un giocatore dell'esperienza e della qualità di Taddei ci si attende un apporto più incisivo nella creazione delle linee di gioco: troppi sono stati i passaggi all'indietro per Strumbo e Tissone, tanto che i due centrali (bravi in chiusura, ma non certo con piedi sopraffini) sono stati chiamati a più riprese a impostare l'azione.
Un'aridità di idee e di corsa che inevitabilmente collegate ad una evidente sterilità offensiva. Vignali si è trovato fronte alla porta praticamente solo in occasione del rigore, con il solito Saccà a inventare sulla corsia destra e un Barbetta apparso mai in partita.
Le fondamenta appaiono più solide e questo rappresenta già un passo avanti non indifferente, per vincere servono però gol e idee, come dimostrato la scorsa settimana in quel di Borgosesia.
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