Per oggi e sicuramente fino a giovedì la situazione del passaggio dei lavoratori frontalieri è assolutamente identica a quella dei giorni scorsi ma, da venerdì potrebbe peggiorare, visto che dalla Francia è stato confermato che aumenteranno decisamente i controlli, sia ai confini stradali che quelli ferroviari.
Stiamo parlando dei lavoratori che, ogni giorno, dall’estremo ponente ligure si spostano in Costa Azzurra e nel Principato di Monaco e che, da venerdì affronteranno nuovi problemi per il lockdown decretato oltre confine.
C’è anche il problema vaccino somministrato ai frontalieri, sui cui numeri vengono evidenziate discrepanze tra varie fonti. C’è chi sostiene che ne sono stati somministrati 1.000 e chi invece 2.500. Il numero esatto (a questa mattina) è di 1.222 ma i prenotati tra i lavoratori sono 2.500. Un numero comunque esiguo, in pratica la metà dei nostri connazionali che si recano in Costa Azzurra per lavorare. Su questo è intervenuto Roberto Parodi, segretario del sindacato Fai: “Purtroppo noto che, anche tra noi lavoratori frontalieri, ci sono diversi negazionisti e questo è ovviamente preoccupante. Stiamo un po’ migliorando sulla situazione vaccini, ma non basta. Certo la vaccinazione non è obbligatoria, però per essere più tranquilla dovremmo intensificarla, soprattutto noi che ci spostiamo giornalmente per lavoro. Qualche problema anche a Monaco per i vaccini, visto che le dosi dipendono sempre dalla Francia”.
Parodi prosegue chiaramente sui vaccini: “Cosa aspettiamo – dice - che succeda di più? Un prossimo passo verso la chiusura totale delle frontiere compreso i frontalieri? Ventimiglia e comuni limitrofi siamo a livello quasi di Nizza. Una città colpita dal virus che vanta il primato non solo in Francia ma anche tra i paesi europei con assegnazione di un rosso ‘forte’. Ascoltando Olivier Veran, Ministro della salute francese, siamo venuti a conoscenza del possibile invio di 3.000 vaccini in più alla città di Nizza. Secondo i francesi sono troppo pochi per una città come Nizza. A noi, frontalieri la Regione ne ha messo a disposizione 5.000. Ma vedo che, nonostante un impennata negli ultimi giorni, siamo ancora distanti da quei numeri. Ricordo che è ancora possibile prenotarsi andando sul sito per seguire le istruzioni e prenotarsi”.
Come si vive la situazione oltre confine: “In Francia l’arrabbiatura maggiore è per le chiusure dei locali, più che per il problema sanitario. La popolazione francese è divisa per età: le persone più avanti con l’età osservano le normative, indossando mascherine e facendo attenzione al distanziamento. Ed è anche soddisfatta del lockdown. I più giovani se ne infischiano e ci sono anche tanti negazionisti”.
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