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Sport | 14 febbraio 2021, 19:24

Il ministro Speranza ferma gli impianti sciistici, riapertura rinviata al 5 marzo

Cirio: "Allibito. Chi ha preso questa decisione si assuma le conseguenze economiche". Ricca: "Se gli imprenditori decideranno di ricorrere a vie legali, saremo al loro fianco"

Il ministro Speranza ferma gli impianti sciistici, riapertura rinviata al 5 marzo

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha da poco firmato un provvedimento che vieta lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo, quando scadrà il Dpcm in vigore dal 14 gennaio.

Il provvedimento, che arriva a poche ore dalla potenziale apertura degli impianti nelle località in zona gialla, tiene conto dei più recenti dati epidemiologici comunicati dall’Istituto Superiore di Sanità, che evidenziano come una percentuale media del 17,8% sul numero totale dei contagi sia da variante inglese.

Dalla stazione Bardonecchia Ski dicono: "Abbiamo da poco appreso la notizia che non ci sarà permesso aprire gli impianti di risalita. Siamo davvero dispiaciuti. Seguirà un'ulteriore comunicazione inerente il rimborso degli skipass acquistati online".

“Sono allibito da questa decisione che giunge a poche ore dalla riapertura programmata per domani - commenta il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Il Comitato tecnico scientifico nazionale soltanto dieci giorni fa, il 4 febbraio, aveva stabilito che in zona gialla da lunedì 15 si sarebbe potuto sciare. Su queste direttive il Piemonte si è mosso, nel rigoroso rispetto delle regole. Regole che non possono cambiare tutte le settimane. E, soprattutto, i dati aggiornati sulla situazione epidemiologica sono in possesso del Cts e del governo da mercoledì. Mi chiedo se non fosse il caso di fare queste valutazioni prima, invece di aspettare la domenica sera".

E prosegue: "È una mancanza di rispetto inaccettabile da parte dello Stato che dovrebbe garantire i suoi cittadini, non vessarli. Parliamo di imprese che hanno già perso un intero anno di fatturato, messe in ginocchio dalla pandemia e che hanno usato gli ultimi risparmi, ammesso di averli ancora, per anticipare le spese necessarie alla riapertura. In questi giorni è stato assunto personale, sono state battute le piste, pre-venduti i biglietti e prese le prenotazioni. Come si può pensare di cambiare idea la sera prima? I palazzi romani sono ancora sulla terra o si sono trasferiti su un altro pianeta? La prudenza, fin dall’inizio di questa terribile emergenza sanitaria, è stata nella mia regione la guida, così come il rispetto delle regole. Abbiamo assunto spesso decisioni più restrittive, consapevoli del sacrificio che chiedevamo ma anche del bisogno di tutelare la vita. E anche in questo caso abbiamo atteso diligentemente le decisioni del governo, prima di intervenire con una mia ordinanza, che aveva comunque limitato la capienza degli impianti al 30%. Oggi cambia tutto".

"Ciò che contesto - conclude - non è il merito, ma il metodo. Chi li pagherà i danni? Come se quelli già subiti non fossero abbastanza. Mi attiverò immediatamente per quantificarli e ho già convocato per domani una giunta straordinaria, perché il mondo della neve del Piemonte non può rimanere solo, merita rispetto. Mi aspetto che chi ha preso questa decisione in questo modo, a poche ore dalla riapertura, si faccia carico anche delle conseguenze economiche. Di certo se questo è il modo con cui il nuovo governo pensa di sostenere le nostre imprese e i nostri cittadini, c’è da preoccuparsi fortemente”.

“Assurda e vergognosa una decisione simile presa il giorno prima della riapertura degli impianti di risalita. Il ministro Speranza apra gli occhi e cerchi di capire che nel mondo reale le imprese sportive vivono di pianificazione e affrontano spese per la ripartenza. Dietro alla riapertura di domani ci sono attività che hanno investito soldi - aggiunge l’assessore allo sport della Regione Piemonte Fabrizio Ricca -. Se le realtà imprenditoriali dello sci decideranno di ricorrere a vie legali contro questa decisione piovuta dal cielo senza alcun preavviso, e senza tenere in considerazione il lavoro della gente, come Regione saremo al loro fianco”.

"A gelare le illusioni di quanti guardavano all’esecutivo Draghi come al governo del rilancio arriva il solito, ennesimo quanto imprevisto stop del ministro Speranza alle attività sciistiche, in perfetta continuità con lo stile Conte bis: una mazzata finale firmata LEU al comparto della neve, che aveva legittimamente innevato le piste, assunto personale, riempito i magazzini della ristorazione, preso prenotazioni negli hotel. Questo comparto troverà in Fratelli d’Italia la vera opposizione a questo scempio, mentre tutti gli altri partiti sono ancora impegnati a spartirsi le poltrone nei ministeri e sottosegretariati", commenta Maurizio Marrone, assessore della Regione Piemonte agli affari legali, che annuncia: "Domattina per prima cosa riunirò l’Avvocatura regionale per valutare tecnicamente la possibilità di impugnare il provvedimento annunciato da Speranza, così da proporlo ai colleghi di giunta e al presidente Cirio". 

Redazione

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