Il Nazionale

Politica | 11 febbraio 2021, 10:13

Questa sera alle 20.30 il sindaco Rasero incontra tutti i consiglieri per il futuro di Asti

"Mi piacerebbe un maggiore coinvolgimento di tutte le forze politiche, Ho più volte detto che la collaborazione, seppur nel rispetto dei ruoli, non avrebbe potuto che giovare alla città"

Questa sera alle 20.30 il sindaco Rasero incontra tutti i consiglieri per il futuro di Asti

Questa sera alle 20.30 il sindaco di Asti, Maurizio Rasero, incontrerà tutti i consiglieri, anche quelli di minoranza per un’idea ‘allargata’ di condivisione di progetti e ideali e con una lunga lettera aperta chiarisce i punti delle sue intenzioni.

Un occhio a Draghi, un occhio ad Asti

Ammicca alla politica nazionale partendo da un’evidenza ormai piuttosto chiara. Gli orientamenti all’interno dei vari schieramenti non sono più così definiti anche grazie al peso crescente delle liste civiche che racchiudono diverse ‘anime’.

“Non nascondo, scrive Rasero che, come accadrà a livello nazionale (almeno me lo auguro), dove molti metteranno da parte (per convinzione o convenienza) differenze e distinguo, per il bene del Paese, mi piacerebbe un maggiore coinvolgimento di tutte le forze politiche, anche a livello locale. Ho più volte detto che la collaborazione, seppur nel rispetto dei ruoli, non avrebbe potuto che giovare alla città. Non ci siamo riusciti in passato, nonostante le numerose sollecitazioni ed il fatto che alcuni, singolarmente, a ciò si siano prestati e mi auguro che si possa fare ora”.

Dopo l’incontro di stasera, potranno seguirne altri per un confronto costruttivo su temi, programmi, obiettivi e opportunità da sfruttare nei prossimi anni, “per cercare di lasciare una città migliore a chiunque sia chiamato in futuro ad amministrarla”.

Situazione ingarbugliata anche in Italia

“Anche a livello nazionale - scrive Rasero - la situazione appare ingarbugliata e tutto sembra possibile. In questa ultima legislatura, infatti, che doveva cambiare in meglio il nostro Paese, cancellando tutte le imperfezioni del sistema e puntando sulla reale competenza, si è assistito invece al peggio del peggio".

Dal numero record di parlamentari che hanno cambiato ‘casacca’ in corsa e un livello di classe dirigente, forse mai visto prima.
“Basti pensare – continua Rasero - alle peripezie dei due governi Conte. Il primo, tra 5 Stelle e Lega, fin da subito ci ha proposto un premier 'dimezzato' da due vice, che nella realtà esercitavano il potere esecutivo, dividendosi le politiche da attuare e l’agenda. Sulla base di questo governo "gialloverde", nascono quota 100 e il reddito di cittadinanza. I calcoli sbagliati di Salvini, convinto di far cadere in estate il governo e di andare subito al voto, senza fare i conti con i dettati costituzionali e con le prerogative del Presidente della Repubblica, ci hanno regalato la prima crisi. Il Conte due, ‘giallorosso’, nasce dopo il ‘Mai con il partito di Bibbiano’ dei pentastellati ed i feroci diktat contrari ai 'grillini' del Pd, ma soprattutto senza un programma, basandosi solo sul ‘No a Salvini’. Si va al governo cioè non per risolvere i problemi o fare le cose giuste, ma per impedire ad un altro, che pure è stato votato da milioni di italiani, di governare, adducendo addirittura la motivazione che comprometterebbe la democrazia e i rapporti con l'Europa… ma chi lo ha detto?”.

Le scelte durante la crisi pandemica, spesso incomprensibili

Riflessioni che portano lontano, a livello nazionale che inevitabilmente si lega a quello locale. Da dieci anni non si riescono ad esprimere preferenze derivanti da una campagna elettorale che esprimesse una coalizione davvero vincente. In più le enormi crisi sanitaria, sociale ed economica, hanno portato a scelte, spesso risultate incomprensibili ai cittadini.

“Il voto anticipato – riflette il sindaco - avrebbe potuto consentire ai cittadini di esercitare il loro principale diritto, ma a che prezzo? A quali e in quali condizioni? E con quali conseguenze?
Non mi sembra però accettabile che si dica che con il Covid non si può votare, perché lo stanno facendo in altri stati in Europa e fra pochi mesi lo faranno milioni di cittadini italiani, chiamati a rinnovare molte amministrazioni locali, dopo aver votato già per i referendum. Ed allora cerchiamo di essere tutti più corretti e sinceri e diciamoci che non si vota solo perché ci sarebbe stato il serio rischio di perdere delle importanti opportunità, un sacco di soldi europei e, probabilmente, di essere schiacciati dalla speculazione economica”.

Bene l'incarico a Draghi

Apprezza, Rasero, la scelta del presidente della Repubblica Sergio Mattarella di affidare a Mario Draghi l’incarico di formare un Governo credibile e capace, “una professionalità di alto profilo che a mio modesto parere sembra essere l’unico a potercela fare. Perché? Perché l’ammirazione e la fiducia internazionale di cui gode gli consentiranno di operare con maggiore serenità e profitto (pensiamo già solo agli effetti che l'accettazione dell'incarico da parte sua ha prodotto sullo spread e sui titoli di Stato e persino sulla borsa italiana, con un sospiro di sollievo di milioni di risparmiatori italiani, che tirano un po’ il fiato dopo le perdite degli ultimi anni)”.

Draghi, secondo il sindaco Rasero ma non solo ha le competenze per cercare di farsi trasferire le risorse promesse dall’Europa, presentando un piano diverso dai precedenti, pensando davvero a ciò che serve al nostro Paese, utilizzando al meglio le risorse impiegate.

L'incontro di stasera per il futuro di una città nuova

Ed è quello che si prefigge il sindaco incontrando tutti i consiglieri, cercando di pesare e valutare idee e intenzioni per un futuro della città che diventi davvero a misura di cittadino, ci riuscirà?

O dovrà fare i conti con i tanti ostacoli che spesso gli vengono ‘gettati’ davanti dalla minoranza?

Una minoranza che, fatte salve le proprie idee e peculiarità, dovrà trovare il modo per portare avanti progetti comuni senza pretestuosità ma pensando solo al bene comune.

Utopia o possibilità?

Il sindaco Rasero, che ci conta pur sapendo di avere un carattere non semplice, continua con la sua pagella ai protagonisti della crisi di Governo: “Dieci e lode a Renzi che probabilmente aveva fin dall’inizio ben chiaro il suo obiettivo e dove voleva arrivare; bene Salvini (e Giorgetti…) che con il suo sì improvviso e incondizionato ha spiazzato un po' tutti, non tradendo il ceto medio del Paese, che costituisce un fetta importante del suo elettorato e che sta davvero soffrendo, recuperando con questa mossa il clamoroso errore commesso nel pensare di andare al voto con la fine del Conte uno; senza anima infine il Pd, capace di farci rimpiangere i tempi in cui il partito comunista aveva una visione che, pur non condivisa, meritava rispetto e offriva un'alternativa credibile. Un Pd che sembra un pugile suonato che sta prendendo colpi da tutte le parti quando invece, con la sua storia, con la sua tradizione, con la preparazione di molti dei suoi esponenti principali, dovrebbe essere lì a condurre le danze e non a farsi condurre, come una fanciulla riottosa e un po' bisbetica.

Per ultimi lascio 'loro': il fallimento di questa legislatura, l'incoerenza e l'incompetenza eletti a programma,coloro che in questi anni hanno fatto tutto ed il contrario di tutto e sono diventati esattamente tutto quello che hanno sempre combattuto, addirittura amplificato all'ennesima potenza, lacerati nelle loro mille anime e lì a sostenere un governo tecnico-politico (anche qui i "mai… si sprecavano…), per evitare delle elezioni che lascerebbero a casa più dell’ottanta per cento dei suoi parlamentari. Se questo è il nuovo che avanza...".

Il Recovery Fund e l'impatto sui territori

In attesa di capire come i territori saranno interessati dal governo centrale a proposito di Recovery Fund, il Tavolo di sviluppo potrà fornire spinti interessanti grazie, appunto, all’apporto di tutti i partecipanti coinvolgendo anche “professionalità specializzate per trasformare le numerose idee in un documento organico ed attuabile”.

Si spera anche a livello locale perché il territorio astigiano possa tornare a crescere.

Betty Martinelli

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