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Politica | 09 febbraio 2021, 12:32

Lotta agli sfratti e all'emergenza abitativa: il Comune rafforza gli argini con 400mila euro e un progetto tutto nuovo

I vecchi strumenti in collaborazione con Tribunale e Ordine degli avvocati ampliano il proprio effetto nell'iniziativa "Promozione dell'abitare sociale": più persone potranno accedere a sostegni fino a 8.000 euro per sanare le pendenze

Lotta agli sfratti e all'emergenza abitativa: il Comune rafforza gli argini con 400mila euro e un progetto tutto nuovo

Se la questione-sfratti era già particolarmente sentita fino a un anno fa, da febbraio 2020 a oggi la crepa - causa pandemia - è diventata sempre più ampia. Anche a Torino, proprio la città in cui l'esperienza del "Salva sfratti" è nata già alcuni anni fa (era il 2015) ed è cresciuta fino a diffondersi in tutta Italia con le attenzioni nei confronti della morosità incolpevole.

Promozione dell'abitare sociale: il nuovo Salva sfratti

Ecco perché il Comune (dopo aver dato supporto a poco meno di 700 situazioni, fino a oggi) mette sul tavolo un nuovo strumento, ampliato e rafforzato, dal nome "Promozione dell’abitare sociale", che se da un lato vuole bloccare le situazioni di difficoltà, dall'altro punta a sanare i rapporti tra proprietario e affittuario, per mettere in pari i pagamenti (per un massimo di 8.000 euro, spese legali comprese) e rinegoziare i contratti di affitto con un 3+2 a canone ribassato e dunque sostenibile. In base all'Isee, inoltre, il Comune provvederà ad aiutare l'inquilino a pagare il canone per 4-8 mesi.Se non si trova l'accordo, nel caso in cui il padrone di casa accetti almeno di ritardare lo sfratto, saranno riconosciuti fino a 6.000 euro. 

"Il tema della casa è prioritario e lo è sempre stato in questi quattro anni - dice la sindaca Chiara Appendino e sono state circa 400 le risorse abitative messe a disposizione. Ma bisogna ricostruire innanzitutto la disponibilità delle case, alla luce della grande domanda che c'è, mentre altri strumenti devono evolvere in base al contesto che stiamo vivendo". 

C'è lo stop, ma i numeri degli sfratti restano molto alti

"Gli sfratti per morosità hanno avuto un picco nel 2014-2016 - dice Marco Ciccarelli, presidente della Sezione sfratti del Tribunale di Torino - poi il dato si è stabilizzato sui 4500-5000 all'anno, anche se resta molto alto rispetto al passato. Ora, in epoca di pandemia, si è fissato lo stop per legge agli sfratti fino al 30 giugno e questo ha ridotto il dato a circa 3500, ma questo provvedimento avrà effetti anche successivi in questo ambito, anche disincentivando l'inquilino a pagare l'affitto". Crescono invece le cause legate ai locali commerciali. "Senza dubbio questa iniziativa offre un aiuto importante, in un momento così difficile". 

"Abbiamo cercato però di rendere lo strumento ancora più flessibile, applicando vincoli meno stretti e aumentando la platea di chi può accedere al fondo - spiega la vicesindaca Sonia Schellino - inoltre abbiamo aggiunto risorse per 400mila euro frutto di un avanzo degli anni precedenti su argomenti simili. Ma bisogna anche lavorare in termini di prevenzione, per fare in modo che gli strumenti a disposizione fossero noti e utili per intercettare la difficoltà in anticipo rispetto allo sfratto. Proprio la rete che andiamo a formare serve per evidenziare, ognuno per la propria competenza, le situazioni di difficoltà".


[La sindaca Chiara Appendino e la vicesindaca Sonia Schellino]

 

"Anche i piccoli proprietari, senza canoni, rischiano la povertà"

"Crediamo molto in questi strumenti che possono risolvere le situazioni più acute e di emergenza - sottolinea Pier Luigi Amerio, presidente provinciale Ape Torino Confedilizia -, che spesso creano situazioni di tensione che non fanno bene a nessuna delle parti coinvolte. Ma non bisogna dimenticare che spesso i proprietari di casa non sono grandi possidenti, ma piccoli proprietari che magari hanno investito liquidazione o pensione nell'alloggio e il pagamento del canone di locazione rappresenta una fonte di sostentamento e si rischia l'apertura di un nuovo filone di povertà".

"Da sempre siamo disponibili a tentare soluzioni che siano urgenti e incisive per arginare il problema degli sfratti - concorda Piera Bessi, presidente provinciale dell’Unione piccoli proprietari immobiliari -. Ma esistono due problematiche legate al vecchio Salva Sfratti: una scarsa diffusione dell'accesso a questa procedura, poco conosciuta soprattutto tra gli inquilini mentre ora servirebbe una sua diffusione a tappeto. E poi l'accumulo di morosità che rischiano di essere elevatissime, che difficilmente potranno essere recuperate con il salva sfratti: un po' per la condizione incancrenita tra proprietario e inquilino, un po' per l'ammontare complessivo diventato ormai insostenibile, anche con il contributo di questo progetto".

Massimiliano Sciullo

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