L'emergenza abitativa è una delle tematiche su cui l'attuale amministrazione, fino al termine del mandato, e la prossima dovranno concentrare parecchio del loro tempo. La pandemia in corso non ha fatto altro che accentuare le problematiche, soprattutto per chi non riesce a pagare l'affitto a causa della perdita del lavoro.
Più risorse contro gli sfratti
Per far fronte alla situazione, la vice sindaca e assessora al welfare della Città di Torino Sonia Schellino ha annunciato in Commissione l'intenzione di proporre, attraverso una delibera, una 'misura sperimentale' per ampliare le possibilità di accesso al fondo nazionale 'salva-sfratti': “Lo integreremo - ha spiegato – a livello comunale con ulteriori risorse, prevedendo regole più flessibili per consentire anche a persone che non possiedono tutti i requisiti richiesti di poter usufruire di un supporto. Un altro sforzo verrà fatto per facilitare la conoscenza di queste possibilità attraverso attività di formazione e di comunicazione che coinvolgeranno tutti gli attori: dall'Ordine degli Avvocati al tribunale, passando per i sindacati di inquilini e proprietari. L'obiettivo sarà quello di intercettare i bisogni e prevenire le situazioni più gravi anche con spazi informativi dedicati”.
Le posizioni dei sindacati di categoria
Sul tema degli sfratti resta, sullo sfondo, la differenza di approcci e visioni proprio da parte dei sindacati di inquilini e proprietari. A dividere maggiormente le due parti è, in particolare, il blocco imposto a livello nazionale: “Non è la soluzione migliore - ha affermato Giovanni Baratta di SICET (Sindacato Inquilini Casa e Territorio) – ma il male minore per evitare di mettere le famiglie in strada. Ben venga, a proposito, l'utilizzo di maggiori risorse per il salva-sfratti con l'obiettivo di aumentarne la flessibilità, ma bisognerebbe agire anche per aumentare la risposta abitativa attraverso una migliore gestione delle case popolari e l'incremento di soluzioni provvisorie. Siamo favorevoli, infine, alla ricostituzione della Commissione Prefettizia e alla revisione degli accordi territoriali per limare i canoni di affitto, favorire i contratti agevolati e abbassare le tasse”.
Su posizioni opposte è invece Anna Rosa Penna di APE Confedilizia Torino: “Per i proprietari - ha commentato – ha rappresentato un danno inimmaginabile perché non possono più avere piena disponibilità dei propri immobili e perché viene scaricata su di loro, anziché sullo stato, la responsabilità del soggetto debole. Una parte della popolazione torinese sta facendo sacrifici senza contropartite: oltre a non percepire più reddito e a dover continuare a pagare tasse, IMU, spese condominiali e riscaldamento, infatti, non hanno ricevuto la benché minima compensazione economica. Siamo contrari, infine, alla Commissione Prefettizia perché provocherebbe nuovi blocchi e carichi che dovrebbero essere gestiti dalla pubblica amministrazione”.
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