Il Nazionale

Politica | 23 dicembre 2020, 14:18

Non solo Renzi, anche la Torino-Lione dà uno scossone al governo Conte: M5s non vota l'ok alla Tav

I grillini hanno abbandonato la Commissione Trasporti della Camera durante l'approvazione dell'accordo per il tratto trasfrontaliero. Il documento (che sblocca quasi 100 milioni per la Valsusa) passa con i voti del centrodestra

Non solo Renzi, anche la Torino-Lione dà uno scossone al governo Conte: M5s non vota l'ok alla Tav

La Tav spacca (ancora una volta) la compagine di Governo. Proprio nelle ore in cui il premier Giuseppe Conte si affanna a tirare le fila della composita squadra di partiti che sostiene il suo esecutivo. Quello della Torino-Lione resta ancora un nervo scoperto, per il mondo del Movimento Cinque Stelle. Un tema identitario, su cui non derogare. Neanche in un momento storico in cui ormai la partita sembra essere arrivata troppo avanti per poter essere rinviata o annullata.
L'ultimo strappo si è consumato a Roma, Camera dei Deputati. La Commissione Trasporti era chiamata ad approvare il documento contenente il parere favorevole per il contratto di programma che - coinvolgendo Mlt, Ferrovie dello Stato e Telt - porterà al finanziamento, quindi alla progettazione e infine alla realizzazione del tratto transfrontaliero della parte comune della grande opera che collegherà Italia e Francia lungo uno dei corridoi europei.

Parere che è arrivato, in senso positivo, da tutti i componenti della Commissione, dunque di tutti i gruppi parlamentari. Fatto salvo M5S, appunto, i cui esponenti sono usciti dalla sala al momento del voto.  

Una scelta che li ha posti su una posizione diversa rispetto agli altri alleati di Governo (Partito Democratico, soprattutto. Ma non solo). E che non ha mancato di scatenare polemiche. Che non si sono fatte attendere, soprattutto dai banchi dell'opposizione. "Ancora una volta, il centrodestra unito salva la Tav dalla furia antisviluppo del Movimento Cinque Stelle - hanno detto i deputati di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia che fanno parte della Commissione Trasporti -. Il voto di oggi apre una frattura profonda nel Governo (...), l'episodio di oggi segna la naturale continuazione di una visione del Paese contrapposta a quella dell'esecutivo Pd-5Stelle". E da Fdi incalzano: "Stiamo assistendo agli ultimi colpi di coda di una maggioranza ormai spaccata".

Cerca di aggirare la polemica Davide Gariglio, del Pd, che invece sottolinea come l'approvazione arrivata oggi in Commissione rappresenta "un passaggio fondamentale per la realizzazione di un'opera strategica per l'Italia". E "permette di erogare ai territori coinvolti le risorse economiche aggiuntive previste a compensazione dell'intervento: 89 milioni oltre ai 9 già erogati, quasi 100 milioni per la Valsusa".

Dal Movimento Cinque Stelle, invece, giungono rassicurazioni sul fatto che la decisione di oggi "non è in alcun modo un atto ostile alla maggioranza. Dopo settimane di incontri e audizioni è maturata dopo aver riscontrato numerose criticità sotto il profilo giuridico, regolatorio e contrattuale". "Dopo settimane di incontri e audizioni - ha dichiarato il deputato torinese Davide Serritellaè evidente che manchino i presupposti per votare sì allo schema di contratto di programma per la Torino-Lione, per questo abbiamo lasciato l'aula".

 

In ogni caso, la controversia sulla Torino-Lione spalanca la porta a chi, come Matteo Renzi, con Italia Viva sta tenendo sulla corda proprio Conte e il suo esecutivo in questi giorni: "I Cinque stelle avevano dichiarato di voler votare contro il governo. Devono mettersi d'accordo tra loro, il problema non sono io". E la capogruppo in Commissione Ambiente della Camera, Silvia Fregolent, ha aggiunto: "La scelta del M5S di non votare il contratto di programma sulla Tav è un atto ostile palese e gravissimo. I grillini in questo modo hanno messo il governo italiano in imbarazzo nei confronti dell'Europa".

E così come Gariglio, non mancano gli interventi di deputati piemontesi su quanto accaduto. Come il forzista Osvaldo Napoli, che sottolinea come "la maggioranza è collassata alla Camera sulla Tav. Dovrebbe essere motivo di imbarazzo politico e di una seria verifica". Mentre l'ex sindaco di Torino, il dem Piero Fassino preferisce ribadire come "il via libera è un passaggio fondamentale per la realizzazione di un'opera strategica per tutta l'Italia. Finalmente si sblocca un accordo fermo da troppo tempo, evitando di mettere a rischio i finanziamenti europei stanziati per l'opera".

Massimiliano Sciullo

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