“C’è un lusso meraviglioso che regala la musica: l’intensità nella delicatezza, quel saper suonare piano e intenso, a cui invitava Toscanini. È anche un modo di vivere. Sentire la semplice, abissale differenza che passa fra urlare ti amo o sussurrarlo”. Sono parole del Maestro Riccardo Muti, protagonista eccezionale del grandioso ritorno del Teatro Regio all’opera, in scena e dal vivo, nel febbraio 2021.
Per la prima volta nella sua carriera, infatti, Muti dirigerà l’orchestra e il coro dell’ente lirico torinese, nel Così fan tutte di Wolfgang Amadeus Mozart, con la regia di Chiara Muti (una coproduzione del 2018 tra il Teatro San Carlo di Napoli e la Wiener Staatsoper). Sul palco, un sestetto tutto italiano di giovani protagonisti: Mariangela Sicilia, Paola Gardina, Alessandro Luongo, Giovanni Sala, Francesca Di Sauro e Marco Filippo Romano. Per il Maestro, quest’opera è “un universo misterioso e colmo di ambivalenze, proiettato verso una fine disincantata e cinica”. Il libretto di Da Ponte viene qui interpretato come “un testo metafisico sulla questione profonda dell’Io in rapporto all’altro”. Le scene sono di Leila Fteita, i costumi di Alessandro Lai.
Per quanto riguarda la presenza del pubblico, nel caso in cui il nuovo Dpcm prevedesse la riapertura dei teatri, il Regio predisporrà la capienza parziale (più lo streaming) o totale con cinque recite a febbraio. Se la serrata per i luoghi culturali dovesse perdurare, l’opera sarà trasmessa unicamente su piattaforma web, a pagamento.
“Siamo profondamente grati al Muti per questo suo atto di generosità, come solo i grandi Maestri sanno fare – commenta la commissaria straordinaria Rosanna Purchia -. Riportando l’opera pur nell’incertezza della presenza del pubblico, compiano un gesto di coraggio. Le difficoltà non sono finite, ma sentiamo il dovere di salvaguardare il nostro patrimonio, le masse artistiche, che si sono viste per l’ultima volta, tutte insieme, lo scorso febbraio, con il Nabucco. È passato troppo tempo, per una squadra abituata a lavorare tutti i giorni. Stiamo pian piano riconquistando la fiducia delle istituzioni e del nostro pubblico, dobbiamo assolutamente volare altro e riconquistare anche la fiducia dei grandi artisti e dei grandi nomi che il Regio merita. Un bene che, pur mettendo a posto i conti come stiamo cercando di fare, non dev’essere disperso; sarebbe un crimine”.
Ma prima ancora dell’attesissimo Mozart di Muti il Regio aprirà il sipario, finalmente, per la ‘sua’ Bohème, diretta da Daniel Oren, il 23 gennaio, su Classica HD (canale 136 di Sky) e proprio nel giorno del 125° anniversario dalla prima assoluta a Torino, il 1° febbraio 1896. “Non vediamo l’ora di vederla sul nostro palco – dichiara il direttore artistico Sebastian Schwarz -. Il nuovo allestimento unisce la regia, firmata da Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi, a scene e costumi ripresi dai bozzetti e dai figurini originali di Adolf Hohenstein, disegnati per la prima assoluta torinese. Avremmo dovuto presentarla lo scorso marzo, poi è stata riprogrammata a dicembre ed è nuovamente slittata”. L’opera più amata di Giacomo Puccini sarà interpretata da un cast di voci fresche, adattissime al ruolo, come Maria Teresa Leva, Iván Ayón Rivas, Paola Antonucci, Massimo Cavalletti, Alessio Cacciamani, Tommaso Barea e Matteo Peirone.
Ma le emozioni in musica del Regio non mancheranno neanche durante le festività. Si comincia mercoledì 23 dicembre, alle ore 18, con il Concerto di Natale in streaming, diretto dal Maestro Gianandrea Noseda. Lo streaming è gratuito, come regalo natalizio del Regio al suo pubblico, e sarà dedicato al compianto Fiorenzo Alfieri. “Mi accingo con grande trepidazione a dirigere il coro e l’orchestra del Regio in un programma natalizio che vuole essere balsamo alle anime provate dall’attuale difficile momento, e speranza per un futuro da ricostruire collettivamente – spiega Noseda -. Rincontrare artisti e amici con i quali ho trascorso anni importanti della mia vita è motivo di gioia e di grande emozione. Non posso tuttavia nascondere il dolore per la perdita di una delle persone a me più care: Fiorenzo Alfieri. Desidero dedicare alla sua memoria questo concerto in segno di profonda gratitudine per i valori che Fiorenzo ha incarnato e per i quali ha vissuto con impegno e coraggio: l’amicizia leale, l’amore per l’educazione e la cultura, il servizio alle istituzioni cittadine. Il mio auspicio è che tutto ciò possa continuare a vivere attraverso il nostro impegno e il nostro senso di responsabilità, che il ricordo di Fiorenzo sia sempre presente nei nostri cuori e i suoi ideali possano continuare a guidare il nostro cammino”.
Il programma concertistico spazia da un corale di Martin Lutero a quello di Bach, nella sua forma originale e in quella riorchestrata da Stravinskij, a Mozart con l’Ave Verum Corpus e la Sinfonia n. 40, fino ad arrivare al Concertino per la notte di Natale scritto dal compositore milanese Niccolò Castiglioni nel 1952, esempio delle sue raffinate doti di orchestratore.
L’anno si chiuderà, giovedì 31 dicembre, alle ore 15, con il Concerto di Fine Anno, diretto dal Maestro Donato Renzetti, con un programma ampio e variegato, che abbraccia il periodo barocco con Charpentier e Händel, quello settecentesco con Mozart, l’Ottocento con Rossini, von Suppé, Strauss jr., Bizet, Čaikovskij e Borodin arrivando alle atmosfere novecentesche con De Falla, Warlock e la riorchestrazione di Respighi della rossiniana La boutique Fantasque.
“Alla fne di questo 2020 – conclude Purchia – vogliamo offrire un regalo di speranza a tutti coloro che vivranno questo Natale in modo stonato. Il nostro pensiero va teneramente a chi è in trincea e trascorre in solitudine delle festività così anomale. Invitiamo quindi tutti i nostri sostenitori a donare un biglietto sospeso per la prossima stagione, che speriamo presto venga usufruito dal vivo, nel nostro teatro”.
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