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Eventi e Turismo | 16 dicembre 2020, 07:11

Per la Rai non c’è Festival di Sanremo senza Ariston, Coletta: “Stiamo lavorando per un’edizione 2021 nella maggiore normalità e con il pubblico”

Il teatro ha notoriamente spazi stretti e angusti, ma la Rai ha la piena intenzione di non cambiare ‘casa’

Per la Rai non c’è Festival di Sanremo senza Ariston, Coletta: “Stiamo lavorando per un’edizione 2021 nella maggiore normalità e con il pubblico”

Ogni anno, per un motivo o per l’altro, ritorna il tormentone Ariston in relazione a un Festival di Sanremo che chiede sempre più spazio. Nelle passate edizioni della kermesse spesso si è discusso in merito alle performance tecniche del teatro, specie per la questione acustica, ma in un 2020 dalle regole stringenti emerge anche la problematica degli spazi. Se ne è parlato durante la conferenza stampa di ‘Sanremo Giovani’ quando il direttore di Rai1, Stefano Coletta, ha risposto alle domande dei giornalisti che gli chiedevano conto di eventuali valutazioni su ‘piani B’ che potessero prevedere uno spostamento.

Stiamo lavorando affinché l’edizione 2021 si svolga nella maggiore normalità, dopo le feste saremo più stringenti in merito alle norme da rispettare - ha risposto il direttore Coletta - stiamo lavorando affinché all’Ariston ci sia il pubblico secondo i criteri vigenti a marzo. Vogliamo che il prossimo Festival sia il Sanremo della normalità e della rinascita. Potremo però essere più chiari solo nell’imminenza della 71ª edizione anche perché le norme saranno cambiate. Stiamo lavorando affinché tutto venga svolto nella normalità e con tutte le attenzioni possibili. Abbiamo contezza di come l’Ariston sia struttura complessa con cunicoli e spazi stretti, ma stiamo lavorando già da molto tempo affinché siano rispettati tutti i parametri di sicurezza nonostante la complessità dell’Ariston”.

Sanremo non si potrà fare in una situazione Covid anche perché ci sarà un palco esterno e i cantanti portano fan, questo è il più grande evento musicale italiano, uno spettacolo nel vero senso della parola - ha aggiunto Amadeus - lavoriamo affinché accada questo, sarebbe fantascienza transennare la città per non far accedere il pubblico”.

Stando a quanto dichiarato da alcuni dei giornalisti presenti pare che sia stata valutata anche l’ipotesi di uno spostamento in strutture cittadine differenti come, per esempio, il Palafiori, che potrebbe garantire spazi maggiormente sicuri negli spostamenti degli addetti ai lavori.

Pietro Zampedroni

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