“Esageruma - un sogno per Torino”. E’ questo il titolo del primo confronto, rigorosamente online, avvenuto oggi pomeriggio tra i candidati alle primarie del centrosinistra. Imbeccati da Giovanna Giordano e Chantal Balbo, oltre che dalle domande arrivate in diretta, Stefano Lo Russo, Enzo Lavolta, Luca Jahier e Igor Boni hanno discusso sulle sfide che attendono Torino nel prossimo quinquennio, una volta terminata la parentesi Appendino.
Posizioni sostanzialmente simili su direttrici fondamentali, Tav e fonti di finanziamento per gli investimenti, ma qualche differenza d’approccio su Gtt, i primi 100 giorni da sindaco e idee per il turismo e la cultura. Se c’è una cosa che ha messo d’accordo tutti e quattro i candidati alle primarie del centrosinistra, è la scelta del vice sindaco, in caso di vittoria alle elezioni: “Sarà una donna” hanno rivelato Lo Russo, Lavolta, Jahier e Boni.
Tra i candidati è matura la consapevolezza di dover agire in un contesto di una Torino profondamente segnata dal Covid, sia dal punto di vista sociale che economico, oltre che ovviamente sanitario. Nonostante un contesto difficile, le proposte per la città di domani non sono mancate.
Per Enzo Lavolta, vice presidente del Consiglio comunale, una delle priorità per la ripartenza di Torino dovrà essere la “riforma della pubblica amministrazione. Vi è la necessità di favorire il rinnovamento del rapporto pubblico-privato: il capitale umano è il principale fattore di competitività. Bisogna riconoscere questo valore”. Chi sembra puntare sulle infrastrutture è invece Stefano Lo Russo, capogruppo del Partito Democratico: “Vanno consolidati i distretti dell’aerospazio e dell’automotive. E’ indispensabile un ulteriore investimento nel settore culturale e turistico. L’infrastrutturazione digitale è un tema ancor più importante dopo il Covid”.
“Bisogna costruire un’alleanza stabile con Milano, recuperare 30 anni persi nel settore dei trasporti concludendo la linea 1 della metropolitana, iniziare i lavori per la linea 2 e iniziare a progettare la linea 3” ha spiegato Igor Boni, leader dei Radicali. Forte dell’esperienza maturata all’interno della società civile ma in un contesto europeo, Luca Jahier si è invece focalizzato sulla posizione di Torino all’interno dell’Europa: “Dobbiamo riportare la città in Europa. Le grandi direttrici saranno cinque: transizone green, istruzione, ricerca e salute, infrastrutture, innovazione sociale, cultura e turismo . Le risorse saranno tante, ma la competizione sarà altissima. Bisogna infrastrutturarsi per ottenerle".
Per dare seguito alle volontà dei candidati, sarà però indispensabile aumentare le fonti di finanziamento per gli gli investimenti necessari per Torino. Unanime la posizione degli esponenti democratici, che concordano sulla necessità di fare squadra con le fondazioni bancarie, agendo in sinergia tra pubblico e privato per non farsi sfuggire l’occasione chiamata Recovery Fund.
Quello che emerge dal confronto è la ferma volontà di allargare il campo di ragionamento non solo a Torino ma alla città metropolitana intera. All’interno dei confini territoriali poi, più spazio alle Circoscrizioni, sentinelle sul territorio ed enti in grado di raccogliere i bisogni e le esigenze dei vari quartieri. Il fronte Tav raccoglie un grande “sì” da parte di Lo Russo, Lavolta, Jahier e Boni: “E’ però necessario che si insista per dare un ruolo fondamentale all’interporto di Orbassano”.
Tema della discordia per quanto riguarda il rilancio di Gtt: Boni si auspica l’ingresso dei privati dentro la partecipata del Comune di Torino che gestisce i trasporti, mentre Lo Russo spinge perché rimanga pubblica, ma diventi il centro di aggregazione di altre società di trasporti piemontesi.
Questione cultura e turismo: Boni ha ribadito con forza la necessità di ricostruire un tessuto distrutto dall’emergenza Covid, mentre Jahier ha sottolineato come serva rilanciare prepotentemente il ruolo dell’aeroporto di Caselle. Lavolta, invece, ha delineato la possibilità di incentivare i giovani a rimanere a Torino garantendo loro anni di Tpl gratuiti, contributi per la prima casa o Tari gratuite in caso di lauree con voti alti. Spiazzante l’idea di Lo Russo: “I grandi eventi possono essere una direttrice importante di sviluppo turistico e culturale: non mi dispiacerebbe organizzare in partnership con Lione la festa delle Luci”.
Quattro le parole chiave per la campagna elettorale dei rispettivi candidati del centrosinistra: “Verità” è quella scelta da Boni, “Esageruma un toc” quella di Jahier. Lavolta decide di puntare sul “coraggio”, mentre la variante di Lo Russo è “Ascolta, progetta e cambia Torino”. Le primarie però sono al momento congelate. Ecco perché, se non dovessero mai avere luogo, anche Lo Russo è consapevole che non vi sarà altra opzione se non arrivare a una scelta politica: “Toccherà agli organi competenti trovare una sintesi, definire un candidato. Non sarà una scelta unanime, non c’è un candidato in grado di mettere tutti d’accordo. Bisognerà trovare un nome e sostenerlo”.
“Le primarie però sono importanti, sono un luogo in cui si discute di temi” ha ribadito il capogruppo del Partito Democratico.
Di certo, se dovesse vincere la coalizione del centrosinistra con uno dei quattro candidati alle primarie, il vice sindaco sarà una donna: su questo Boni, Jahier, Lavolta e Lo Russo non hanno alcuna divergenza.
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