Stamattina il sindaco di Pinerolo Luca Salvai ha trovato l’intesa con gli operatori non alimentari del mercato e ha lanciato un nuovo modo di incontrare le persone e le categorie: il “metodo istituzionale”, ovvero non più in piazza, ma in municipio a porte chiuse.
Mercoledì mattina il primo cittadino ha avuto un duro confronto con gli ambulanti dei generi non alimentari che tornavano in piazza Vittorio Veneto, dopo lo stop per zona rossa. L’allargamento del mercato e lo spostamento dei banchi ha generato una protesta, durante la quale qualcuno ha rifilato anche un calcio al primo cittadino. Nel pomeriggio Salvai aveva annunciato che avrebbe revocato l’ordinanza del primo dicembre in cui si prevedeva l’allargamento del mercato del mercoledì. Salvo ritornare su questa decisione il giorno dopo.
Stamattina alle 10 si è tenuto un incontro con una delegazione di ambulanti in cui si è trovata l’intesa: la sistemazione dei banchi verrà rivista nel dettaglio nei prossimi giorni, nel rispetto delle norme anti-Covid, se il Piemonte il 13 dicembre diventerà zona gialla – e quindi potranno venire a Pinerolo anche persone di altri Comuni.
La riunione odierna ha lanciato anche un nuovo corso. Salvai infatti ha annunciato di voler usare d’ora in poi “il metodo istituzionale”, come ha spiegato sulla sua pagina Facebook: “Da oggi, non me ne voglia nessuno, le trattative non si faranno più sulla pubblica piazza, ma, come avvenuto questa mattina, avverranno in Sala Giunta a porte chiuse, con le rappresentanze dei soggetti coinvolti. La disponibilità al dialogo e al confronto resta costante e non è mai messa in discussione, e allo stesso tempo non sono certo la persona che si nasconde dietro l’Istituzione che rappresenta: ma è l’Istituzione stessa che, quando necessario, deve riprendersi la giusta autorevolezza per riportare la discussione sui binari giusti”. Ma ha precisato che non cambierà il suo modo di stare in mezzo alla gente: “Resterò sempre il sindaco che molti di voi incontrano il sabato sera seduto per terra sui gradini della chiesa di San Rocco a mangiarsi un kebab”.
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