La lezione inizia alle 8, precise. La classe, invece di essere un luogo riscaldato e chiuso, oggi è un pavimento freddo in piazza Castello, davanti al palazzo della Regione Piemonte. Quando gli studenti scesi in piazza per ribadire che la scuola deve tornare a essere una priorità delle istituzioni si collegano con i professori e i compagni, fuori ci sono appena 3 gradi.
La richiesta è doppia: investire sulla scuola in maniera programmatica e ripristinare la didattica in presenza. La Dad, secondo loro, non garantisce uguaglianza tra gli studenti e amplifica il divario sociale. “La manifestazione di oggi non è contro qualcosa, ma per un modello nuovo di scuola: vi è la necessità di tornare in presenza in sicurezza, con un aumento serio dei trasporti e non con misure tampone” spiega Dario Pio Muccilli, rappresentante degli studenti in piazza.
<script type="text/javascript" src="//services.brid.tv/player/build/brid.min.js"></script>
<script type="text/javascript"> $bp("Brid_9227", {"id":"23608","width":"16","height":"9","video":"683771"}); </script>
“E’ necessario restaurare la certezza. Siamo stufi di quel metodo istituzionale di fare le cose a caso, all’ultimo: è un modello perpetrato negli anni” racconta lo studente con il professore all’orecchio. Dario è consapevole delle difficoltà vissute da alcuni suoi coetanei a causa della Dad: “Non garantisce l’uguaglianza, chi è in difficoltà non ha un device o una connessione corretta per seguire le lezioni. La situazione varia di istituto a istituto: finché la scuola sarà così frammentata e si lascerà tutto in balia del caso, il futuro degli studenti sarà a rischio”.
In piazza con gli studenti anche Aliza Matizen, mamma e docente. Tra una lezione di spagnolo e l’altra, l’insegnante ribadisce il motivo che l’ha portata in piazza Castello: “Voglio essere qui in rappresentanza dei ragazzi che fanno fatica e sono in situazioni domestiche precarie”.
La docente, appartenente al movimento Priorità alla Scuola, conferma la disuguaglianza portata dalla Dad tra gli studenti: “Ha grandi potenzialità, ma tanti rimangono indietro. Faccio fatica a fare lezione nelle prime medie, mentre in seconda e terza è più semplice. Non tutti gli istituti sono attrezzati, il problema strutturale è forte e le disuguaglianze crescono in maniera esponenziale in base al contesto socio-economico”.
Durante il flash mob, il presidente della Regione Alberto Cirio è sceso per incontrare gli studenti: il Governatore ha parlato con i giovani presenti in piazza, raccogliendo i loro malumori e le loro osservazioni circa le difficoltà della Dad.
<script type="text/javascript" src="//services.brid.tv/player/build/brid.min.js"></script>
<script type="text/javascript"> $bp("Brid_9232", {"id":"23608","width":"16","height":"9","video":"683837"}); </script>
Da piazza Castello, davanti alla Regione Piemonte, si leva forte la voce degli studenti: “Per favore, le istituzioni mettano in atto un programma sistematico fondato sulla presenza: l’Italia necessita di un ritorno in classe”.
Commenti