Il Nazionale

Cronaca | 21 novembre 2020, 14:01

Dentro l'ospedale temporaneo Covid di Torino Esposizioni: “55 tende per 455 posti: i primi pazienti già domenica” [VIDEO e FOTO]

La struttura, all’interno del parco del Valentino, è stata realizzata in 11 giorni. Il costo? 1,5 milioni di euro messi a disposizione da Intesa Sanpaolo. In una seconda fase servirà per la somministrazione del vaccino

Dentro l'ospedale temporaneo Covid di Torino Esposizioni: “55 tende per 455 posti: i primi pazienti già domenica” [VIDEO e FOTO]

Dalle Ogr al quinto padiglione di Torino Esposizioni. E’ stato allestito in tempo record il nuovo Ospedale temporaneo Valentino dedicato al Covid in città: 11 giorni di lavoro, 200 ore di cantiere e 500 volontari impiegati. La struttura, in grado di ospitare 455 persone in 55 tende, verrà inaugurata già domani al termine di un’attenta sanificazione: i primi pazienti entreranno già in serata.

"All'interno dell'ospedale, che è più di un ospedale da campo verranno curati i pazienti a bassa intensità di cura grazie a 447 posti di terapia ordinaria più 2 di terapia intensiva e 6 di sub-intensiva di stabilizzazione e non di cura, per eventuali aggravamenti e successivo trasporto agli ospedali cittadini" rivela Vincenzo Coccolo, commissario straordinario dell'emergenza Covid in Piemonte.

Costato 1,5 milioni di euro messi a disposizione dal Fondo di beneficienza di Intesa Sanpaolo, l'ospedale temporaneo verrà gestito dall’azienda Universitaria Ospedaliera Città della Salute di Torino con medici, infermieri, o.s.s. e soprattutto specializzandi.  Una prima fase prevede l’avvio di 100 posti letto con un corpo sanitario che include 15/20 medici, 24 infermieri, 48 OSS, 1 tecnico di radiologia, 1 tecnico di laboratorio e 2 amministrativi. La seconda fase prevede un’attivazione graduale di posti letto in base alla necessità con una dotazione massima di 43 medici, 90 infermieri, 200 OSS, 2 tecnici di radiologia, 2 tecnici di laboratorio e 4 amministrativi.

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Tutto al Valentino sembra essersi trasformato a causa della pandemia. Gli spazi che ospitavano le giostre ora sono diventati parte dell'ospedale Covid, il Cacao ormai disabitato è stato riconvertito in luogo in cui il personale sanitario potrà godere di un momento di svago e di vestizione, tra un paziente e l'altro. Il fiore all'occhiello del "Covid-Hospital" di Torino Esposizioni? Il sistema d'ossigenazione che permette di rifornire quasi in "autonomia" la maggior parte dei pazienti nelle tende.

"L’ossigeno è la vera terapia contro il Covid-19, il valore aggiunto di questa struttura è la possibilità di averlo a ogni testata del letto. Abbiamo allestito un sistema di stoccaggio dell’ossigeno attraverso due grandi bomboloni in grado di stoccare 10.000 litri d’ossigeno" spiega Mario Raviolo, direttore della maxi emergenza del 118. "La rete di distribuzione capillare permette di arrivare a ogni singolo letto: ciascuna testata è in grado di erogare fino a 6 litri d’ossigeno per paziente. Abbiamo poi bomboloni di fianco ai principali che servono da scorta in caso di imprevisto" racconta Raviolo.

Al di là degli interventi strutturali, l'altra parte fondamentale per la gestione del presidio è rappresentata dal personale sanitario che lavorerà all'interno dell'ospedale temporaneo Valentino di Torino Esposizioni: "Abbiamo già la completa disponibilità del personale necessario per far funzionare i 455 posti" ribadisce soddisfatto l'assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi. La struttura, una volta terminata la funzione di cura e alleggerimento degli ospedali torinesi, diventerà poi il cuore nevralgico per la somministrazione dei vaccini: "La manterremo per tutto il tempo necessario e non appena arriveranno i vaccini, la useremo perché si presta benissimo a quest’attività importante".

"Più riusciamo a sgravare gli ospedali, più riusciamo a curare le altre patologie che in questo momento sono sospese" ricorda Icardi. Sulla possibilità che possano nascere posti simili a Torino Esposizioni, a vincere è lo scetticismo: "Abbiamo altre strutture che potrebbero essere utilizzate, altri ospedali dismessi a cui basterebbe consegnare una dote di personale sufficiente: mi riferisco per esempio agli ex ospedali di Alba e di Bra, in cui abbiamo i letti dentro ma non abbiamo il personale per attivarli: il vero problema è il personale" spiega Icardi.

Andrea Parisotto

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