"Da sempre la nostra attività è finalizzata a stimolare il miglioramento degli standard qualitativi dei servizi e delle professionalità all'interno delle Rsa. Speriamo che ora ci coinvolgano in questo tavolo e che da questa pandemia possa arrivare lo stimolo a migliorare quegli aspetti critici che esistevano già prima all'interno di molte strutture". Così Giuseppe D'Angelo, segretario della Fondazione promozione sociale "Comitato vittime Rsa", commenta l'apertura dei lavori, nella giornata di ieri, dell'Osservatorio regionale RSA previsto dalla delibera della Giunta regionale dello scorso 7: uno strumento nato non senza difficoltà e che si propone di monitorare attivamente la situazione di uno degli ambiti più delicati con la ripresa delle attività e la crescita dei contagi Covid-19.
"L'emergenza Covid ha ribadito ancora una volta che all'interno delle rsa si trovano persone con più di una patologia e dunque è necessario offrire loro e alle loro famiglie, se non è possibile praticare le cure domiciliari - prosegue D'Angelo - quantomeno uno standard più elevato in termini di cure mediche e di lavoro in equipe tra medici, infermieri e operatori socio-sanitari. Al di là delle questioni legate alla gestione del Covid, tra carenze di dispositivi di protezione individuali e la decisione di mandare i positivi all'interno delle Residenze, il vero tema è l'innalzamento della qualità del servizio. Non si può trattare di semplice badanza".
Una necessità che, ancora nei giorni scorsi, è stata ribadita proprio ai massimi esponenti della Giunta Cirio. Anche perché, nel frattempo, le famiglie restano intrappolate in un limbo che da mesi ormai limita al massimo i contatti con i congiunti all'interno delle Rsa. "Il dpcm nazionale prorogato ancora lo scorso 5 agosto - sottolinea il segretario della Fondazione - mette in carico ai Direttori sanitari delle strutture, laddove ci sono, la responsabilità per l'ingresso dei parenti. Di conseguenza, la strada che è stata scelta dalla maggioranza dei casi è improntata alla massima prudenza. E dovremo tenerci queste regole almeno fino al 15 settembre".
Intanto, all'incontro con il Presidente della Regione Alberto Cirio, la presidente della Fondazione promozione sociale, Maria Grazia Breda ha ribadito le istanze del Comitato vittime nelle Rsa: "E' fondamentale l'impegno concreto della Regione per garantire il diritto alla continuità delle cure - con adeguati stanziamenti per abbattere con decisione le liste di attesa - e la promozione dell'assegno di cura domiciliare con un intervento specifico della sanità. Più di due terzi delle famiglie di malati non autosufficienti chiede un sostegno a casa". E sul tema sentitissimo delle visite: "Noi continueremo a segnalare alla Regione e alle Asl tutti quei casi in cui le chiusure delle Rsa vanno oltre la tutela della salute e si traducono in vessazioni immotivate. Nel frattempo lavoriamo per l'aggiornamento del Dpcm nazionale".
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