Dopo l'annuncio dell'arrivo dei finanziamenti regionali per l'intervento in via Selene (in zona via Gasparotto - area ex Malerba: leggi qui), 930 mila euro per «risolvere una volta per tutte il problema dell'ingresso viabilistico a Varese» lo ha definito il sindaco Davide Galimberti, sono nati dei malumori all'intero della maggioranza di Palazzo Estense.
I primi a sollevare il problema dell'impatto ambientale del progetto sono stati i Verdi (leggi qui). Perplessità condivise anche dal consigliere del Partito Democratico Luca Paris. «Questa è via Selene, oggi, tra San Carlo e Schianno - ha scritto in un post corredato dalle foto che potete vedere nella galleria - Una vasta area verde, fatta di bosco e prato, dove non è raro imbattersi in caprioli e volpi, falchi e gufi reali e che merita di essere tenuta in considerazione all’interno di un progetto complessivo che riduca al minimo l’impatto ambientale e si limiti alle opere strettamente necessarie per migliorare l’accesso alla nostra città».
Paris teme che la stradina si trasformi «in un nastro di asfalto che porti alla zona industriale di Schianno. Inoltre occorre valorizzare la bellezza del luogo attraverso la realizzazione di un circuito esclusivamente ciclopedonale che parta dal viale Borri ed arrivi fino alle porte di Schianno, per poter proseguire poi verso Bizzozero e tornare, attraverso il campus universitario e il parco delle farfalle, sullo stesso viale Borri».
Anche Varese 2.0 condivide le preoccupazioni dei Verdi di Varese, di Luca Paris del PD «e dei tanti cittadini che hanno a cuore la cura e la preservazione dell’ambiente varesino e si rende disponibile, insieme a loro e a chi altri vorrà sostenerla, ad una costante azione di monitoraggio della situazione, affinché, davvero, il progetto rappresenti un’opportunità di miglioramento e di salvaguardia del territorio e non solamente un intervento meramente ed esclusivamente legato alla viabilità - scrivono in una nota - Qualora così non fosse, Varese 2.0, memore delle sue battaglie per il parcheggio di Villa Augusta e per quello della prima Cappella, si contrapporrà, con tutte le forme lecite, civili e non violente possibili, ad eventuali "soprusi" del territorio».
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