I medici piemontesi e gli esperti di Covid-19 contro il Presidente della Regione Alberto Cirio. L’epidemiologo albese Paolo Vineis, professore presso l’Imperial College London, ed il Presidente dell’Ordine dei Medici di Torino Guido Giustetto prendono apertamente una posizione contraria al governatore che ieri – dopo l’arrivo in Piemonte di 156 richiedenti asilo da Lampedusa – aveva affermato:”basta a ulteriori invii che mettono a rischio un equilibrio sanitario raggiunto con sacrifici enormi”.
Parole fortemente contestate dai due esperti, che commentano:”Evocare il rischio di contagio da Covid per ridurre l’assegnazione di migranti al Piemonte è fuorviante e scorretto. Come medici, senza voler entrare nel merito di scelte politiche, ci piacerebbe vivere in una regione che conosce, e ha tra i suoi valori più forti, la solidarietà nei confronti delle persone fragili”.
Un’affermazione a sostegno della quale Vineis e Giustetto portano numeri e politiche di contenimento. “Il tasso di positività al Covid tra i migranti -spiegano - è intorno all’1,5%. Ogni migrante che giunge in Italia è sottoposto a tampone e posto in isolamento se positivo e in quarantena se negativo. Prima di essere trasferiti e distribuiti tra le regioni, sono sottoposti a test sierologico. All’arrivo a Torino sono nuovamente sottoposti a tampone e posti in isolamento fino a quando giunge il risultato”.
“Per tutti questi motivi, i migranti irregolari sono forse le persone più controllate e l’ultimo problema nel contenimento della pandemia. Forse siamo più “pericolosi” noi due, veri piemontesi, che non abbiamo fatto né tampone, né sierologico” concludono i due esperti.
Dei 156 migranti, 41 sono stati collocati in una struttura di accoglienza in strada della Pellerina gestiti dalla cooperativa "Liberi Tutti", mentre altri 50 sono stati destinati al Centro Fenoglio di Settimo Torinese e una donna accolta da una parrocchia
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