Il Nazionale

Cronaca | 30 luglio 2020, 13:33

Il murale della memoria bricherasiese imbrattato da una scritta amorosa

Installato su uno dei pilastri del cavalcavia della strada provinciale e inaugurato a giugno del 2012 evoca la speranza per il futuro ma ricorda anche una storia drammatica che aveva scosso il paese

Il murale della memoria bricherasiese imbrattato da una scritta amorosa

È possibile che Sko non sapesse che scrivendo il suo messaggio d’amore per Nein sul murale del cavalcavia della strada provinciale avrebbe offeso la memoria di buona parte dei bricherasiesi, ma quella scritta ha riaperto una ferita in paese. Segnalata martedì 28 luglio da alcuni passanti, il messaggio è apparso su uno dei pilastri del cavalcavia a pochi metri dall’inizio della pista ciclabile e ha imbrattato un lavoro progettato e realizzato da giovani bricherasiesi nella primavera del 2012 e che ricorda i sogni di una di loro, Sara, scomparsa prima di vedere terminato il murale.

A Giogia Davicino, allora ventisettenne, appartiene una delle 19 mani che avevano dipinto il pannello di compensato poi tassellato al pilastro del cavalcavia: «Faceva parte di un progetto che prevedeva il coinvolgimento dei giovani in un gruppo “laico”, Brike Young, chiamato a riflettere sulla visione del paese e a proporre iniziative accompagnati da un educatore. L’anno precedente, ad esempio, avevamo organizzato una 24 ore di beach volley e calcetto». Mauro Falco allora era l’assessore comunale che aveva proposto l’iniziativa ai ragazzi: «Il murale era stato il coronamento di tutto il lavoro svolto precedentemente» racconta.

A maggio, pochi mesi prima dell’inaugurazione dell’opera, avvenuta il 30 giugno 2012 i ragazzi, e assieme loro tutto il paese, avevano vissuto il dramma della morte di Sara, una loro compagna di gruppo: «Per questo il murale ha un alto valore simbolico – sottolinea Davicino –. L’abbiamo voluto dedicare a lei che, durante una delle prime riunioni organizzative, aveva espresso il desiderio di disegnare mulini a vento e tulipani. Pur non avendo a che fare con il tema del murale che doveva essere Bricherasio, abbiamo deciso così di aggiungerli».

I ragazzi di allora stanno oggi cercando il modo di rimuovere la scritta: «Abbiamo contattato Elena Bert che allora, assieme a quello che sarebbe poi diventato suo marito, Mauro Laurenti, ci avevano fornito le competenze artistiche per realizzarlo. Vogliamo trovare assieme il modo di risistemarlo al più presto». Lancia un’idea Michele Savalli, uno dei primi a segnalare con sconcerto l’imbrattatura del murale e che ai tempi era presidente della Banca del Tempo della Val Pellice, associazione che aveva sostenuto l’idea dei giovani finanziando l’acquisto dei colori: «Mi piacerebbe incontrare Nein e Sko per spiegargli che va benissimo esprimere il proprio amore ma non offendere una storia così importante. Inoltre potremmo pensare di destinare alle scritte degli innamorati un muro in paese, potrebbe essere la parete dell’altro pilastro del cavalcavia».

Elisa Rollino

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