Un cosiddetto “cold case” ora (parzialmente) risolto: sono stati infatti recuperati dal Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dell'Arma dei Carabinieri, cinque di dodici opere d'arte in cristallo rubate nel 2000 al Glasmuseum (museo del vetro) di Dusseldorf sfondando una teca priva di allarme. Il pezzo più pregiato, una brocca in “calcedonio a coste” con supporti in argento risalente alla fine del 1400, appartiene alla lista dei beni culturali tedeschi di valore nazionale.
Dalla Germania al Piemonte in vent'anni, gli oggetti erano in possesso di un 67enne tedesco e di una 63enne sua connazionale, dimoranti tra l'albese e il savonese. I due hanno poi utilizzato la refurtiva a scopo estorsivo: “A gennaio - ha spiegato il comandante del Nucleo Silvio Mele – il museo ha ricevuto una lettera, seguita da alcune telefonate, con la richiesta di un riscatto di 200mila euro. Dopo averne individuato la posizione e attestato l'autenticità, il commissariato di Dusseldorf si è rivolto a noi: grazie al supporto dei Ros e dopo un pedinamento di una decina di giorni siamo riusciti ad arrestare la coppia in flagranza di reato durante l'incontro organizzato per la restituzione, poco prima della transazione economica.”
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L'uomo e la donna (entrambi incensurati), per i quali è scattata l'accusa di estorsione e ricettazione, si trovano rispettivamente nelle case circondariali di Asti e Torino: “Lui - ha concluso Mele – aveva molti debiti e si è difeso dicendo di aver acquistato le opere da un collezionista irlandese a Parigi che, a sua volta, le avrebbe acquistate a Cracovia. Questa ricostruzione, tuttavia, non ha trovato riscontro e non ha fatto altro che aggravare la sua posizione; le modalità rudimentali di trasporto ci hanno portato a escludere anche una sua ipotetica attività di collezionismo.” I beni sono in attesa di essere restituiti al Glasmuseum.
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