Il Nazionale

Politica | 27 luglio 2020, 18:37

Pian del Lot, Lavolta (Pd): "Svendita che non rispetta la memoria". Iaria: "Assicureremo tutela"

La capogruppo del M5S Sganga auspica che vengano posti "vincoli storico-sociali" all'intera area del sacrario

Pian del Lot, Lavolta (Pd): "Svendita che non rispetta la memoria". Iaria: "Assicureremo tutela"

La Città di Torino presterà la "massima attenzione" affinché vengano tutelati il luogo, il sacrario e "tutto ciò che mantiene viva al Pian del Lot la memoria della strage" compiuta dai nazifascisti nell’aprile del 1944, che costò la vita a 27 persone tra civili e partigiani. E' quanto ha assicurato l'assessore all'urbanistica della Città di Torino Antonino Iaria, durante il consiglio comunale di oggi, in merito alla vendita della Cascina Rabby di strada Revigliasco, e del terreno annesso, a un privato. Atto che dovrebbe portare alla nascita di un agriturismo biologico. 

Una vicenda che, negli ultimi giorni, ha fatto insorgere tutte le istituzioni locali da tempo impegnate nel salvaguardare il patrimonio di quell'area collinare, dall'Anpi al Museo diffuso della Resistenza, che lo accoglie tra i suoi siti visitabili. 

“Il sacrario – ha spiegato l’assessore - è ubicato in uno spazio esterno all’area venduta dall’azienda ospedaliera Città della Salute, e la nuova proprietà ha già comunque assicurato che i manufatti bellici in cemento armato presenti invece all'interno dell'area e oggi in parte coperti dalla vegetazione, pur non essendo sottoposti a specifico vincolo saranno conservati. Anzi, è loro volontà riportarli alla luce e, in accordo con le istituzioni, fare in modo che possano essere visitati”.  

Inoltre, essendo tutta l'area compresa nel parco collinare, risulta vincolata dall'impossibilità di realizzare nuovi manufatti al suo interno, mentre è possibile "procedere esclusivamente al restauro architettonico della cascina , senza altri interventi edilizi”, ha concluso Iaria.

Ferma la replica del consigliere Enzo Lavolta (Pd), che ha sottolineato come "il precedente assessore all'urbanistica si era impegnato per valutare un progetto alternativo. Oltre tutto si tratta di una svendita. La perizia aveva valutato il bene 1 milione e 500 mila euro ma è stato ceduto a 750 mila euro".

"Spiace - ha concluso - che l'amministrazione non consideri quel luogo patrimonio di tutti, voglio vedere come la sindaca si recherà a commemorare i caduti. Attraverso quali atti la Città vincolerà la nuova proprietà a rendere aperti a tutti i luoghi storici legati alla seconda guerra mondiale?".

Un tema ben accolto dalla capogruppo del Movimento 5 Stelle Valentina Sganga, che ha auspicato un approfondimento della faccenda in commissione cultura, al fine di "valutare la possibilità di applicare vincoli storico-sociali".

Insomma, Pian del Lot e la sua "difesa" da eventuali oltraggi non mancheranno di riaccendere gli animi, nei prossimi giorni. La sezione ANPI "Nicola Grosa" aveva già proposto, con una lettera indirizzata alla sindaca Chiara Appendino (e per conoscenza alla soprintendenza ai beni culturali e ambientali della Città metropolitana di Torino, al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio) di crearvi un parco pubblicointitolandolo alle vittime di Coronavirus. La lettera aveva visto l’adesione di numerose associazioni, gruppi politici e realtà religiose di Torino, oltre a personalità come l'arcivescovo Cesare Nosiglia, l’ex sindaco Vittorio Castellani e lo storico Alessandro Barbero. Poi, i proponenti, venuti a conoscenza dell’avvenuta vendita dei terreni e dell’immobile attraverso una trattativa privata, avevano inoltrato una nuova richiesta soltanto alla sindaca, in quanto i vincoli urbanistici e ambientali sono di competenza della città. 

"Personalmente - spiega il consigliere della Circoscrizione 8 Augusto Montaruli in un'interpellanza sul tema da poco presentata - ritengo che la vendita di quel luogo sia frutto di una distrazione collettiva, di un'imperdonabile perdita di memoria e di mancanza di cura di un luogo storico e ambientale. Occorre rimediare, e tocca alle istituzioni farlo". 

Manuela Marascio

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