Ci sono alcuni messaggi che lasciano il segno tra quelli delle tantissime persone che stanno riabbracciando Vito Romaniello, uscito da una lunga, incerta e dura battaglia al virus grazie alla tempra d'acciaio che tutti gli riconoscono. Noi vi proponiamo quelli di Beppe Sannino, Marco Colombo, Gabriele Ciavarrella e Rosario Rasizza perché trasmettono grande forza e coraggio non solo a Vito ma a tutte le persone a cui tocca continuare a lottare, da oggi con quest'esempio da vero "corsaro biancorosso" che indica, come sempre, la strada da seguire.
Beppe Sannino
«Ciao Vito, adesso ti aspetto per correre insieme a me, e aspetto anche tua figlia, che ringrazio per avermi tenuto legato a te con un filo indistruttibile anche in questo periodo di sofferenza. Aspetto di rivederti nel tuo e nel nostro programma preferito, che diventerà l'emblema per uscire tutti assieme da questa situazione: Italia Foodball club. La cosa più bella sarà vederti e riabbracciarti, e parlare del nostro Varese».
Rosario Rasizza (intervenendo questa sera in diretta su VareseNoi, dopo aver battuto il Coronavirus proprio come Vito)
«Mi sento molto vicino a Vito, e lo aspetto: chi ci è passato sa cosa si prova. Io fortunatamente ho avuto un'avventura più veloce rispetto alla sua ma so cosa passa per la testa quando sei lì, in quella stanza e nella tua solitudine, senza poter vedere nessuno se non questi splendidi operatori e medici che non vogliono essere chiamati angeli perché continuano a ripeterti che stanno facendo solo il loro lavoro. Però lo fanno con amore e sensibilità: non mi hanno mai fatto sentire un ammalato. Non c'era volta in cui non entrassero nella stanza completamente bardati, irriconoscibili se non per gli occhiali che spuntano dalla visiera, in cui nonfacessero una battuta. Forza Vito, ti aspettiamo per brindare insieme con un calice di Prosecco».
Marco Colombo
«Appena l'ho risentito si è riattivata una parte di me che si era come sopita. E' stato come ripartire nel cammino della vita che si era fermato: adesso torna tutto a essere più chiaro. Noi a volte siamo egoisti, e ammetto di esserlo stato un po' anche io perché le mie giornate non sono più state le stesse senza la nostra telefonata mattutina che ci conduceva sui luoghi di lavoro. Lui è un esempio, anzi un caso da studiare al di fuori dalle sue competenze. Welcome back fratello».
Gabriele Ciavarella
«Ciao Vito, bentornato.
Difficile vedersi in questi giorni e troppo scontato chiederti come stai e dove stai.
I tuoi pensieri sono stretti in un piccolo spazio, obbligato. Sono certo che ti rimetterai molto presto. Sì, ne sono certo, e noi tutti siamo qui per aiutarti a farlo. Per prima cosa via muri, tende, finestre, porte e tutto ciò che lega la tua mente, torna a respirare e rialzati. Un altro piccolo sforzo dei tanti che hai già fatto e che stai facendo, riprendi in mano la Vita. Fuori il cielo è di un colore che non si è mai visto. È blu, celeste, azzurro, è di più, questo è un cielo, caro amico, che colora i tanti colori del mondo.
Si sta lontani, ma forse non si è mai stati così vicini».
Andrea Confalonieri (12 marzo 2020, giorno del compleanno di Vito Romaniello)
«Carissimo Vito, quando leggerai questo messaggio sarai sicuramente già a casa insieme alla tua magnifica famiglia. Ma te lo scrivo proprio ora e proprio oggi semplicemente per dirti che ti ho pensato tanto in questo periodo, e continuo a farlo. E perché la tua voce, le tue vignette, le dirette dal calciomercato al Tg, la tua indipendenza scomoda mi hanno fatto crescere. Volevo dirtelo perché non te l'ho mai detto: tutto qui. Ciao Vito, a prestissimo».
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