Le due ore di incontro fra il ministro dello sport Vincenzo Spadafora accompagnato dal capo di gabinetto, Giovanni Panebianco e la FIGC – presenti in videoconferenza tutte le componenti del calcio – non ha certo sortito l’effetto che il presidente Gravina ed i fautori de “il campionato va concluso ad ogni costo” certo si attendevano.
A voler essere generosi il conclave si è concluso con la più classica delle “fumate grigie”.
Lo scambio di opinioni (e di intenzioni) fra le parti, è stato utile ma di fatto nessuna decisione sulla ripresa degli allenamenti e tanto meno per la ripartenza del campionato è stata ancora presa: che è un modo come un altro, forse soltanto più edulcorato, per dire che sussistono fortissimi dubbi sulla ripartenza del circo.
"Ho ascoltato con grande attenzione le diverse posizioni emerse – ha detto Spadafora - e nei prossimi giorni, dopo un confronto con il Ministro della Salute e il Comitato tecnico scientifico, emaneremo le disposizioni aggiornate in merito alla possibilità e alle modalità per una ripartenza degli allenamenti”.
Che, giova ricordare, nei giorni scorsi qualcuno ha rimarcato come questo non significhi automaticamente anche la ripresa del calcio giocato.
Di fatto Spadafora, nel corso del confronto con Gravina (FIGC), Dal Pino (Lega Serie A), dirigenti delle altre leghe, Assocalciatori e Associazione arbitri si è confrontato sulle problematiche esulle richieste dei club per la ripresa, ma sulla possibilità per un rientro in campo con date sin da ieri certe nulla è emerso di nuovo rispetto a quanto già conoscevamo.
E cioè che il Governo (compreso il ministro della salute Speranza ed uno dei suoi più fidati consulenti) ha più di un dubbio sul ritorno in campo.
Nei prossimi giorni Spadafora si confronterà con il Ministro della Salute e il comitato tecnico scientifico e poi prenderà una decisione.
Determinante, pare di capire e non potrebbe essere altrimenti, sarà la posizione del Comitato tecnico scientifico che – valutata le situazione epidemiologica – valuterà tutti gli eventuali rischi di una nuova impennata del Coronavirus e darà il suo parere, molto determinante.
Ieri si ipotizzava che per concludere il campionato serviranno qualcosa come ben 140.000 tamponi: uno schiaffo alle esigenze di quei medici, quegli infermieri, quelle Oss, quegli operatori del 118, quei volontari e quanti operano quotidianamente nelle Case di riposo, che da settimane attendono di essere considerati e testati.
Una tesi fatta propria dal presidente dell’Assocalciatori Tommasi che dice che i suoi iscritti non vogliono godere di corsie preferenziali, ma chiedono di essere trattati come tutti i cittadini.
Una parola definitiva è attesa per lunedì, dopo che Spadafora – oltre ad essersi confrontato – avrà letto anche il protocollo che gli invierà oggi il presidente del Coni, Giovanni Malagò per la ripartenza di tutto lo sport e non solo del calcio.
Poco possibilista sulla ripartenza continua ad essere l’Organizzazione Mondiale della Sanità che Meno possibilista, invece, continua ad essere l’Oms che sostiene con un certo qual giustificato allarmismo come gli eventi sportivi rappresentano per loro natura un assembramento e di fatto amplificano i rischi.
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