Conferenza in Regione sulle Residenze socio-assistenziali (RSA) del Piemonte, dopo le numerosissime polemiche sull'esplosione dei contagi e delle morti nelle ultime settimane.
Sarebbero otto i "casi Rsa" sui quali sono stati aperti dei fascicoli. Uno è quello di Villanova Mondovì, sgomberata lo scorso 30 marzo. L'ipotesi è epidemia colposa ma non ci sono iscrizioni nel regsitro degli indagati.
Quanti sono stati i morti nelle RSA in Piemonte? Nel primo trimestre 2020 sono stati 2874. Erano stati 2467 nel 2019. Quindi 407 decessi in più in 3 mesi, di cui accertati per Covid 248. Gli altri non sono ricondcibili nello specifico al virus. Aumentato, però, rispetto al 2019, di 1500 unità il numero degli ospiti.
L'assessore Luigi Icardi respinge le accuse rivolte alla Regione, in particolare quella di non aver agito con il giusto tempismo, con le giuste misure e attenzioni.
Non è così: questa la replica dell'assessore alla Sanità, che parte da ciò che si è iniziato a fare fin dal 22 febbraio, con un confronto con tutti i direttore generali delle Asl regionali e già il giorno seguente, il 23, era stata predisposta un'ordinanza con un focus specifico sulle RSA, con limitazioni all'accesso degli ospiti, misure per evitare il contagio, dotazione di dpi, sanificazione degli ambienti.
"C'erano già a metà gennaio indicazioni su possibili infezioni respiratorie provocate da questo virus. La Regione comunica, ma non si sostuisce alla gestione delle RSA. Le comunicazioni noi le abbiamo fatto alle Asl territoriali, che dovevano trasmetterle alle varie RSA, perché mettessero in atto tutte le misure. Evidenziamo che le problematiche riguardano meno del 10% delle 750 strutture piemontesi e fino al 6 marzo non ne erano state segnalate. Le criticità sono esplose il 3 aprile. Ci siamo attivati per aumentare il numero di tamponi. Da 400 al giorno siamo saliti a 5mila, da due laboratori a 20. Poi attendiamo dal governo centrale il test sierologico".
In Piemonte sono 29.145 i posti nelle RSA e 10.727 il personale, oltre a 1.980 infermieri. Sono stati effettuati 1.788 tamponi al personale, di cui positivi 466, quindi una percentuale pari circa al 30%. I tamponi effettuati sugli ospiti 2297, di cui positivi 1004. 30% di positività per il personale e 40% per gli ospiti
Tamponi effettuati: al 4 aprile erano 4085. Al 14 aprile erano 13.948. Entro la fine della settimana saranno 20mila.
Anche l'assessora al Welfare Chiara Caucino interviene sull'argomento. Tre le criticità maggiori: personale, dpi e effettuazione tamponi. Sulle assunzioni: "Con la delibera del 4 marzo abbiamo previsto la sostituzione del personale, limitata nel tempo alla fase emergenziale e in deroga a tutte le precedenti norme".
"Questo è stato fondamentale per evitare altre morti. 645 sono le unità assunte nelle varie rsa piemontesi grazie all'applicazione di questo dgr", ha spiegato.
Le opposizioni sono partite all'attacco nei confronti dell'assessore regionale alla Sanità: "Le “spiegazioni” di Icardi non hanno chiarito nulla in merito alla sciagurata delibera regionale che permette di ospitare in RSA pazienti Covid. Non si comprende inoltre quali siano le strutture da lui definite vuote”, ha scritto in una nota il Movimento 5 Stelle, prima firmataria Francesca Frediani. Ancora più duro Marco Grimaldi di Liberi Uguali Verdi: "La Giunta si consegna le medaglie davanti a una strage senza fine.Ora basta: l’arroganza e le difese d’ufficio non possono fermare il Covid".
Molto severo anche Silvio Magliano, capogruppo dei Moderati: "Conferenza stampa, quella appena andata in scena, dai toni arroganti e tutta impostata sulla difensiva: la politica si nasconde, glissa su molti numeri e altrettanti ne comunica in maniera confusa. Davvero fuori luogo che l’Assessore Caucino dichiari, in questa fase drammatica, che il suo DGR abbia “salvato vite”. Ci saremmo aspettati parole di scuse e di vicinanza nei confronti di chi sta soffrendo o ha perso familiari e amici: nulla di tutto questo".
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