Una giornata triste, tristissima, per Asti. Il sindaco Maurizio Rasero, nel suo consueto punto serale ha spento quasi subito gli entusiasmi che erano stati accesi all’ora di pranzo dagli zero deceduti per il coronavirus. A fine giornata se ne contano ben sette, per un totale di 30 dall’inizio dell’emergenza.
“Il giorno più brutto”, lo ha ovviamente definito Rasero, parlando di dato drammatico, facendo poi le condoglianze a tutte le famiglie che hanno perduto un loro caro.
I numeri nazionali parlano di 94 mila contagiati (“domani arriveremo quasi certamente a 100 mila”, ha aggiunto il sindaco di Asti). 889 deceduti nella giornata odierna, anche se si segnalano pure 1434 guariti, che portano il numero complessivo a 12 mila. Tornando alla sua provincia, il sindaco di Asti ha voluto sottolineare anche i 5 guariti e la crescita contenuta dei positivi: “Sono passati dai 307 di ieri a 324. Significa che siamo lontani da quella crescita di 25, 30 ogni giorno che c’era prima, rallenta la curva. Cosa vuol dire questo? Che bisogna continuare a fare quello che sappiamo”, ha aggiunto Rasero.
In questo senso, dopo i ringraziamenti di rito, con una menzione speciale per le mamme (“che fanno una miriade di attività, gestendo al meglio questo momento difficile”), ha anticipato le decisioni del Governo di proseguire con le misure restrittive. “Il ministro dell’Interno Lamorgese ha già preannunciato che le limitazioni dureranno oltre il 3 aprile, anche se la crescita dei contagi non è più esponenziale ma aumenta in modo più contenuto. Queste misure diventano indispensabili ancora per qualche giorno per procedere verso il risultato auspicato”.
Tornando su Asti, ho sotolineato come siano arrivate tantissime richieste per ospitare i medici che arrivano da fuori, con persone disposte a concedere anche i loro alloggi, “ma la Asl verosimilmente deciderà per un struttura alberghiera, per poter dare anche qualche pasto a questi sanitari”. Quindi ha affrontato il tema delle distribuzione delle mascherine: “la Protezione Civile sta distribuendo le mascherine nei vari Comuni, grazie all’assessore Gabusi. Noi abbiamo deciso di donare tutto all’Asl, perché è lì che si combatte e si deve vincere la guerra”, ha aggiunto Rasero. E intanto sono iniziati i test sierologici nelle case di riposo di tutto il sistema regionale, per limitare la diffusione del virus, mentre l’ospedale di Asti si sta attrezzando per fare più tamponi, nel quadro di un potenziamento del servizio voluto dalla Regione.
Infine, ha raccontato una verità forse ignota ai più: “Stiamo ricevendo delle salme anche dalla Lombardia, ci pensa il nostro forno crematorio, perché là non riescono più a smaltirle. Non voglio tenermi questo come segreto e questa iniziativa non deve far pensare che abbiamo meno a cuore le famiglie dei nostri deceduti”.
L’Unità di crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero complessivo di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è salito a 54, cosi suddiviso su base provinciale: 4 nell’Alessandrino, 5 nell’Astigiano, 7 nel Cuneese, 5 nel Novarese, 24 nel Torinese, 5 nel Vercellese, 2 nel Vco, 2 provenienti da altre regioni. Altri 156 sono “in via di guarigione”, cioè risultati negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e attendono ora l’esito del secondo.
Sono 45 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati questo pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 14 in provincia di Torino, 6 nel Vco, 4 nell’Alessandrino, 2 nel Cuneese, 6 nel Biellese, 6 nel Novarese, 7 nell’Astigiano. Il totale complessivo è ora di 662 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 141 ad Alessandria, 30 ad Asti, 64 a Biella, 41 a Cuneo, 93 a Novara, 213 a Torino, 28 a Vercelli, 41 nel Verbano-Cusio-Ossola, 11 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
Sono 7.920 le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 1.223 in provincia di Alessandria, 324 in provincia di Asti, 428 in provincia di Biella, 571 in provincia di Cuneo, 676 in provincia di Novara, 3.772 in provincia di Torino, 425 in provincia di Vercelli, 314 nel Verbano-Cusio-Ossola, 77 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 110 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 442. I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 22.829, di cui 13.690 risultati negativi.
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