Il Nazionale

Cronaca | 10 marzo 2020, 11:58

Nasce il gruppo “Io resto a casa”: in poche ore migliaia di iscrizioni

La comunità su Facebook conta quasi settantamila iscritti da ieri: ci sono persone da tutta Italia, con un unico obiettivo, quello di tenersi compagnia e di raccontarsi. Sempre con educazione, rispetto e tanto affetto. La bella faccia di un paese su un ambiente virtuale finalmente altrettanto bello

Nasce il gruppo “Io resto a casa”: in poche ore migliaia di iscrizioni

Nell’atmosfera surreale che si vive da ieri sera, nel buio dei rapporti sociali, delle distanze di sicurezza, delle mani non strette, degli abbracci e dei baci non dati, degli aperitivi non presi, i pranzi e le cene non consumate e tutto il resto che ci terrà lontani dalla vita reale chissà per quanto, ecco che un ruolo ancor più centrale del solito, nella comunicazione e nella ricerca di un minimo di contatto (umano, seppur virtuale), lo giocano i social network.  

In queste ore sono nati, soprattutto su Facebook, diversi gruppi che utilizzano l’hashtag #iorestoacasa. È molto più di uno slogan, non è neppure una moda, né un trend topic: questa volta è un invito accorato, un invito fatto con tutto il cuore e con ogni possibile raccomandazione. Perché più si resta a casa, più si rallenta il rischio di contagio.  

In particolare, c’è un gruppo che, da ieri sera, ha sùbito fatto il botto, arrivando a contare, in poche ore, quasi settantamila iscritti in tutta Italia. Si chiama ‘Io resto a casa’ e l’immagine di copertina è una porta chiusa, con le scritte ‘Lascia il virus fuori dalla porta’ da una parte e ‘Resta a casa’ dall’altra. Che è poi la campagna ufficiale varata dal Ministero della Salute.  

È oggi questo ambiente virtuale una delle piattaforme più interessanti per tastare il polso dell’opinione pubblica, capire come stanno reagendo gli italiani alle ultime disposizioni varate ieri sera dal Governo, con l’Italia diventata completamente una zona rossa e le pesanti (ma assolutamente necessarie) limitazioni alla libertà di ciascun individuo, mai così restrittive da quando è stata votata ed è entrata in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana. È un gruppo serio e ben amministrato, e altrettanto ben moderato: astenersi fomentatori di odio, polemizzatori incalliti, politici che mirano solo a dividere e speculare.  

Questo è il momento di restare uniti, e di farlo con l’unico strumento che oggi abbiamo a disposizione. Una tastiera. Una tastiera per comunicare, per raccontare e raccontarsi. Tra persone normali, tutte sotto il proprio tetto, ma tutte, idealmente, sotto un grande e unico tetto: quello di una nazione intera.  

Michele Buscè, che è il presidente dell’organizzazione di volontariato ‘Nuove Prospettive’ Onlus, ha creato il gruppo poche ore fa, dando indicazioni precise cui attenersi: “È un gruppo di utilità sociale per sollecitare le persone a restare a casa, a limitare fortemente i movimenti, consigli e utilità varie. Non saranno ammessi collegamenti, immagini che hanno uno scopo diverso da quello di diffondere la buona prassi sociale, che deve avere l’obiettivo di contenere il diffondersi del virus #covid19. È richiesta estrema serietà, ma allo stesso tempo dialogo e commenti utili per tutti noi. In questo gruppo si contagia solo la buona prassi e rispetto per il prossimo”. 

Secondo gli amministratori, “l’obiettivo di questo gruppo è quello di fare sì che ogni cittadino sia di aiuto e di supporto all’altro. Ogni membro del gruppo è tenuto all’auto controllo e al controllo su altri in termini di educazione e rispetto. Siamo tutti in questo gruppo per creare un ambiente accogliente. Trattiamo tutti con rispetto. I dibattiti sani sono giusti, ma è necessario sempre comportarsi con gentilezza. Non è consentita nessuna forma di bullismo e i commenti umilianti relativi a razza, religione, cultura, orientamento sessuale, genere o identità non saranno tollerati”.  

Un gruppo di persone perbene, insomma. Serie, responsabili, con la testa sul collo. E solo con tanta voglia di tenersi compagnia, di condividere questi momenti difficili, di stare uniti sulla rete, non potendolo fare nella vita reale. Tutti insieme sotto un grande complesso digitale che sarà, se lo vorremo, la nostra casa in questi giorni.  

Nel gruppo, c’è chi deve andare a lavorare comunque, perché si tratta di medici e infermieri, ma che raccomandano: “Noi usciamo, voi però dovete rimanere a casa, e fatelo anche per noi”; c’è chi è sulla strada per garantire la consegna delle merci alimentari ai negozi e ai supermercati; c’è la mamma che deve andare a partorire; ci sono i padri separati che chiedono se, come e quando potranno andare a vedere i loro figli.  

Ci sono tante persone che chiedono consigli utili, e altrettante che le danno. Con gentilezza, con rispetto, con estrema educazione. Esiste anche una ‘faccia’ buona dei social network. E questa comunità virtuale, che cresce in numeri ora dopo ora, ne è un perfetto esempio. “Punta più a dare che a ricevere in questo gruppo”, è la raccomandazione degli amministratori. E, se tutti la seguiremo, più riusciremo a dare e più riusciremo a ricevere, e più il conto del dare e del prendere salirà, in maniera proporzionale. E più salirà il livello della nostra civiltà e della nostra consapevolezza. Buona vita a questo gruppo e buona vita a tutti noi. Strana, insolita, ovattata, appartata che sia. Ma sempre vita è. Anche così renderemo il virus sempre più debole.

Alberto Bruzzone

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