Non se ne può davvero più!
Governo, Federazione Italiana Giuoco Calcio, Lega di Serie A, società calcistiche intente più a guardare i loro orticelli che non il contenere la diffusione del Coronavirus, ora anche l’Associazione Italiana Calciato entra a pieno titolo in un pantano che assume le sembianze della sabbia mobili.
La notizia è confermata: il sindacato dei calciatori ha pubblicato un comunicato ufficiale in cui proclama lo sciopero, che – nelle intenzioni – dovrebbe avere effetto , però, a differenza delle indiscrezioni, ha effetto già stasera e proseguire domani in occasione Sassuolo-Brescia.
Il comunicato è stato pubblicato integralmente da calciomercato.com.
Recita.
"Nell’intento di tutelare il diritto fondamentale alla salute dei propri associati, anche al fine di garantire la loro incolumità potenzialmente lesa da un pericolo alla propria salute grave ed immediato proclama lo stato di agitazione e indice lo sciopero per le giornate del 08/03/2020 de del 09/03/2020, riservandosi la proclamazione di ogni ulteriore azione collettiva.
Come noto, il Paese si trova in una situazione di emergenza sanitaria a causa dell'esplosione epidemiologica del COVID-19 che, da ultimo, ha portato il Governo ad adottare nuove misure di contenimento dell'emergenza, valevoli dal 08/03 al 03/04. Si tratta di misure che rispondono alla logica necessità di evitare assembramenti di persone e contatti tra le stesse a distanza inferiore di un metro al fine di contenere la diffusione del COVID-19.
Tuttavia, si apprende che le restrizioni non riguardano gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, che vedono coinvolti i nostri associati, in quanto: ‘resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico’. Non vi sono ad oggi e anche a causa del brevissimo tempo dall’emanazione delle varie normative, tuttavia, indicazioni circa le misure idonee che consentano il rispetto integrale del diritto alla salute dei lavoratori sportivi, in particolare considerando il carattere necessariamente nazionale del campionati professionistici e la necessità di trasferte organizzate per la celebrazione di ogni partita, e ciò determinandosi uno stato di assoluta incertezza sulla corretta modalità di esercizio dell’attività lavorativo-sportiva".
“Fermare il calcio è l'atto più utile al Paese in questo momento. Le squadre da tifare stanno giocando nei nostri ospedali, nei luoghi d'emergenza”, scrive su Twitter il presidente dell’AIC Damiano Tommasi.
Resta da vedere quanto seguito avrà fra gli addetti ai lavori il loro sindacato.
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