Un rigore concesso all'Acqui contro il Santa Rita al nono minuto di recupero di una gara giocata un anno fa in Promozione, le proteste dei torinesi, le versioni nettamente contrastanti di arbitro e giocatori rispetto ai fatti accaduti a fine partita e alla fine...la sentenza del Giudice sportivo. Un anno di squalifica, esattamente fino al 14 febbraio 2020, per il difensore Piero Cerrato.
>> IL FILMATO DEL RIGORE (cursore a 1.25)
Questo è accaduto esattamente 365 giorni fa. Si chiude una lunghissima parentesi per Cerrato, non senza tanti pensieri e riflessioni.
Microfono, oggi, proprio per il giocatore, in un misto tra rabbia, incredulità, energia positiva, consapevolezza e sarcasmo: "Adesso che nel giro di pochi giorni la mia sanzione sta per terminare, voglio dire grazie all’arbitro. Un anno fa mi sembrava impossibile, ma adesso devo ammettere che devo ringraziare proprio l'arbitro che ha determinato la mia squalifica inserendo nel referto frasi che non ho detto e azioni che non ho fatto.
Lo devo ringraziare perché mi ha dato modo di rispondere a tutti quelli che mi chiedevano: “Ma perché non molli tutto e lasci il calcio? Chi te lo fa fare? Alla tua età hanno già smesso quasi tutti”. Mi ha dato la possibilità di rispondere che mi merito di decidere quando smettere di rincorrere un pallone. Mi ha dato la possibilità di dire alle mie figlie che anche quando si subisce un’ingiustizia, il tempo è galantuomo e c’è sempre modo di riprendersi ciò che sembra sia stato tolto. Ora però voglio gustarmi ogni minuto di partita e questa pausa mi ha fatto capire che le sensazioni che si provano giocando sono sempre belle e forti anche quando ormai i capelli si imbiancano o diradano. Grazie a tutti quelli che mi hanno accompagnato in questo percorso che dura da 30 anni: ora scriverò l’ultimo capitolo. Non è più il tempo per i rimpianti. Grazie a tutti, arbitro compreso...".
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