Nel 2016 il centrodestra pinerolese si era presentato diviso all’appuntamento elettorale. In campo c’erano la lista della Lega, di Forza Italia e dell’Udc (quest’ultima non aveva raggiunto il quorum), mentre una parte dei liberali avevano sostenuto i Cinque Stelle e altri ex Forza Italia erano passati nei Moderati, partito alleato con il Pd.
Un quadro frammentato che aveva portato all’elezione del solo candidato sindaco di FI (Mauro Martina) e Lega (Gualtiero Caffaratto).
Oggi però il centrodestra a trazione leghista ha il vento in poppa e anche la conquista di una città come Pinerolo nel 2021 diventa un obiettivo concreto.
La strada tracciata dal partito di Matteo Salvini per arrivare al voto è una strada di dialogo, come spiega lo stesso Caffaratto che oggi è onorevole e commissario della sezione cittadina: «Non ci appassionano i nomi, siamo pronti a discutere con i partiti, le forze sociali e le persone che riconoscono il ruolo trainante della Lega e del suo programma». Il quadro delle alleanze e delle candidature a Pinerolo si comporrà, molto probabilmente, in un disegno più vasto, perché nel 2021 si vota in città importanti come Torino. E Caffaratto intende partecipare ai tavoli delle trattative, senza mettersi di traverso.
A Pinerolo, però, resta ancora il nodo da sciogliere del commissariamento della sezione e della frattura con una parte della vecchia guardia leghista, a cui si sono aggiunti nuovi arrivati. La frattura è evidente a tutti al sabato di mercato, dove il gruppo di Caffaratto ha un banchetto in piazza Facta, mentre gli altri conservano la loro posizione sotto i portici di corso Torino, per protesta contro la gestione commissariale dell’onorevole.
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