Nel pomeriggio di giovedì 11 dicembre, la Polizia di Stato di Varese ha tratto in arresto due uomini italiani di 18 e 46 anni, ritenuti autori di una truffa perpetrata a Vergiate ai danni di una anziana signora di 85 anni. Gli investigatori della Squadra Mobile hanno bloccato i due malviventi con addosso ancora l’intera refurtiva che erano riusciti a farsi consegnare dalla vittima fingendosi carabinieri e utilizzando lo stratagemma del “finto arresto”.
Durante specifici servizi di pattugliamento finalizzati alla repressione dei reati predatori, gli agenti della Squadra Mobile della Questura hanno intercettato nel comune di Daverio un veicolo con due uomini a bordo. Le manovre sospette del mezzo, parcheggi anomali e repentine ripartenze, come in attesa di indicazioni, hanno attirato immediatamente l’attenzione degli operatori della Polizia di Stato.
Ne è seguito un pedinamento che si è concluso con il controllo del veicolo e dei suoi occupanti nel comune di Vergiate. Uno dei due uomini è stato trovato in possesso di un coltello nascosto nei pantaloni, mentre all’interno del mezzo e nella tasca del giubbotto dell’altro sono stati rinvenuti numerosi monili in oro, tra cui collane, anelli, ciondoli e medaglie, oltre a 240 euro in denaro contante, somma che i due non erano in grado di giustificare.
Le indagini svolte dai poliziotti hanno consentito di appurare che, poco prima, a Vergiate una signora anziana era stata contattata telefonicamente da un uomo che si era finto appartenente all’Arma dei Carabinieri, sostenendo che il figlio della donna era stato arrestato in quanto la targa della sua autovettura era stata clonata e utilizzata su un’altra autovettura con la quale dei malviventi avevano effettuato un furto di gioielli presso una gioielleria.
L’interlocutore aveva fornito alla vittima precise istruzioni, comunicandole che per “liberare il figlio” sarebbe stato necessario verificare i gioielli e il denaro contante presenti presso l’abitazione dell’anziana signora, così da escludere che fossero provento di furto commesso dai malviventi presso una gioielleria.
Poco dopo, un uomo di mezza età è giunto presso l’abitazione della vittima e ha ritirato i preziosi e i contanti con il pretesto di sottoporli alla perizia da parte del gioielliere presso la caserma dei Carabinieri. Ha inoltre promesso la loro successiva restituzione, una volta concluse le operazioni di verifica.
La donna, resasi conto di essere stata vittima di truffa e raggiunta e assistita dal figlio, ha proceduto a formalizzare denuncia per quanto subìto, riconoscendo tutti i beni a lei sottratti e rinvenuti nella disponibilità degli uomini fermati. Grazie agli immediati accertamenti, tutti i beni sottratti sono stati restituiti alla proprietaria negli Uffici della Squadra Mobile, dove la signora ha infinitamente ringraziato gli agenti per aver recuperato ricordi di una vita ed oggetti a lei particolarmente cari.
Terminate le incombenze investigative, i due uomini sono stati trattenuti presso le camere di sicurezza della Questura di Varese, come disposto dall’Autorità giudiziaria. All’esito dell’udienza di convalida dell’arresto, tenutasi nella giornata di oggi, il GIP ha applicato per uno la misura cautelare degli arresti domiciliari presso la propria abitazione con applicazione del braccialetto elettronico e per l’altro la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza.
Inoltre, ai due truffatori è stato notificato il foglio di via obbligatorio, a firma del Questore di Varese Carlo Mazza, con divieto di ritorno per quattro anni nei comuni di Daverio, Casale Litta e Vergiate.






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