Una questione complessa quella dei Consorzi irrigui, approdata lunedì sera in Consiglio comunale a Saluzzo.
Giovanni Damiano, a nome delle minoranze, ha chiesto chiarimenti al sindaco sulla complessa realtà degli 8 Consorzi che interessano il territorio comunale.
In particolare, il capogruppo delle minoranze ha chiesto “perché tra Comune, Consorzi di primo grado e quello di secondo grado ‘Saluzzese-Varaita’ non sia stato finora possibile addivenire ad una gestione condivisa come invece è avvenuto per Verzuolo e Manta”.
A giudizio di Damiano “una gestione in capo ad un Consorzio di secondo grado allevierebbe il carico burocratico e le responsabilità civili e penali oggi in capo ai legali rappresentanti specie in caso di fenomeni atmosferici gravi”.
Il capogruppo di opposizione ha anche chiesto quante siano le centrali idroelettriche attive sul Bedale del Corso e quale sia il ritorno economico per il Comune e inoltre chiarimenti a proposito del cosiddetto “deflusso minino vitale e minimo ecologico”, tema che – specie in periodi di siccità – costituisce gravi problemi per l’irrigazione delle colture.
Il sindaco Franco Demaria ha dato lettura di un’ampia e articolata relazione spiegando – a proposito delle centraline – che queste sono dieci e fruttano al Comune in media 39 mila euro l’anno, anche se due risultano inadempienti.
“Nonostante il confronto continuo e costante con i Consorzi – ha aggiunto il sindaco – non si è ancora riusciti a trovare una soluzione proficua specie nell’ottica di non aumentare gli oneri a carico del Comune”.
Sulla questione del “deflusso minimo” cioè del quantitativo d’acqua che è d’obbligo rilasciare, ha ricordato che la Regione ha disposto una proroga della discussa legge fino alla fine del 2026, che è però stata impugnata dal Ministero dell’Ambiente.
“È una questione spinosa – ha affermato Demaria - che diventerà in prospettiva sempre più importate negli anni a venire e che tocca da vicino uno dei settori più rilevanti dell’economia del territorio, l’agricoltura. Per questo – ha spiegato il sindaco – la monitoriamo con particolare attenzione”.
Damiano ha auspicato che il Comune si adoperi per aumentare le funzioni del Consorzio di secondo grado per recepire le istanze degli agricoltori.
Il problema – da quel che si è colto dalla discussione – è particolarmente complicato anche in conseguenza di una legislazione farraginosa che s’interseca con antiche norme legate agli usi civici.
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