Si preannuncia un anno complicato e difficile per la raccolta delle olive ad Ispra e sul Lago Maggiore dove dallo scorso anno opera l'associazione "L'Olio di Ispra e delle Terre del Verbano".
«Sono tre i problemi di quest'anno per gli ulivi - sintetizza il presidente Domenico Gioia - impollinazione, mancate potature e la presenza della mosca olearia. Così sarà dura fare produzione e qualità, ma d'altra parte questi sono i cicli naturali dell'agricoltura biologica". L'associazione isprese costituitasi formalmente il 19 febbraio di quest'anno, prosegue senza scoraggiarsi ma anzi con inalterato entusiasmo, la sua opera dopo i venti litri di olio Evo di eccellente qualità prodotti lo scorso anno. La finalità non è solo la produzione ma costituire attorno all'olio e agli ulivi un sentimento di comunità e di appartenenza territoriale».
«L’olio è uno dei pilastri della dieta mediterranea, insieme al pane ed al vino - osserva Gioia - intendiamo sfatare una ricorrente ma falsa convinzione, ovvero che è impossibile produrre dell’olio di qualità in queste zone. Selezionando opportunamente le cultivar più idonee per questi territori è assolutamente possibile ottenere un ottimo olio EVO anche alle nostre latitudini. Così come avviene da anni per gli altri laghi lombardi. Ecco perché, oltre alla nostra coinvolgente esperienza dell’Olio di Ispra, vale la pena citare il bel lavoro che da qualche anno stanno svolgendo per esempio “La Campagna” di Germignaga o gli Olivicoltori dell’olio di S. Imerio a Varese e altre realtà del nostro territorio. Si tratta di iniziative lodevoli e di indubbio successo anche se sporadiche e circoscritte in ambiti particolari. E tali resteranno fino a quando non saremo in grado di metterle in “rete” con l’obiettivo di replicarle e condividerne le competenze e le esperienze maturate nelle diverse realtà. Ecco, noi vorremmo contribuire, in piena sinergia con tutti, a superare questo ostacolo e lavorare per costruire questa indispensabile collaborazione».
Fare rete sociale costruendo un progetto innovativo che ha la coltivazione degli ulivi e la produzione dell'olio come base.
«Di solito i produttori di olio dispongono di uliveti (più o meno estesi) da cui cercano di ricavare buon olio per fini commerciali. Noi invece desideriamo rovesciare questo paradigma - prosegue il presidente - esistono tanti cittadini che dispongono di poche piante (magari solo una) che si associano sia per ottenere un buon olio EVO ma, soprattutto, per condividere un progetto in grado di valorizzare non solo il proprio paese ma un territorio molto più vasto. Ecco, allora, che passiamo da impianti mono-colturali di grandi dimensioni al concetto di “Uliveto diffuso”. Si tratta di un sistema che, oltre a rispettare l’ambiente e la biodiversità, richiede un minimo sforzo per il mantenimento. Dal punto di vista funzionale, l’Uliveto Diffuso consente di non sprecare i piccoli, ma numerosi, raccolti di olive che lasciati sulle piante sarebbero destinati a marcire. Viceversa, ciascun ulivo può diventare, a suo modo, un piccolo protagonista di un progetto di comunanza».
L'aspetto sociale rappresenta un elemento imprescindibile per rendere più buono da ogni punto di vista l'olio delle Terre del Verbano, coinvolgendo nel progetto anche persone con fragilità. L'associazione non si lascia scoraggiare dalle difficoltà.
«Il confronto con altre realtà che hanno una bella storia alle spalle come l’Istituto Agrario Cavallini, L’Olio dei Colli Varesini, Produttori Angeresi, “La Campagna” di Germignaga, e l’Olio di S. Imerio, è stato molto utile per affrontare difficoltà e problemi a partire dalle annate più o meno buone di raccolta, dovute sia alle condizioni climatiche, basta un mese di siccità o di eccessivo caldo per compromettere il raccolto, piuttosto alla presenta più o meno intensa, come quest’anno, della mosca olearia per mandare a carte quarantotto l’annata. Il 2025 si presenta molto critico sia in termini quantitativi, ci sono poco olive, forse per il troppo caldo durante il periodo di impollinazione, che qualitativi, la mosca olearia ha fatto stragi e parecchio raccolto andrà perduto» osserva Gioia.
«Siamo partiti da poco e abbiamo tanta strada da fare. Il lavoro, l’entusiasmo e le idee non ci mancano. Siamo pronti a collaborare con tutti e a dar una mano a chi ne avesse bisogno, così come noi l’abbiamo avuta dagli amici di Germignaga. Contiamo già 65 iscritti e contiamo di crescere. Abbiamo inventato il paradigma di “Oliveto Diffuso”» conclude il presidente.
L'associazione è raggiungibile via mail all’indirizzo info@oliodiispra.it e sul il sito web www.oliodiispra.it.
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