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Eventi e Turismo | 26 settembre 2025, 16:50

Asti apre le porte alle idee per AstiMusica 2026

Un avviso pubblico per raccogliere proposte artistiche e progettuali: non una direzione artistica, ma un ascolto strategico per far crescere il festival

Asti apre le porte alle idee per AstiMusica 2026


Per AstiMusica 2026 il Comune sceglie la strada dell’apertura: un avviso pubblico per farsi raccontare dagli operatori del settore come immaginano la prossima edizione del festival, quali artisti potrebbero portare in città e, soprattutto, quale forma potrebbe prendere la rassegna nel suo percorso di consolidamento dopo la ripartenza di due anni fa. L’assessore alla Cultura Paride Candelaresi lo dice con chiarezza: "non è una selezione di una direzione artistica, bensì una raccolta di idee e ipotesi progettuali, dalle linee editoriali ai format, fino ai periodi e agli spazi, per intercettare tendenze e opportunità del mercato musicale, senza rinnegare la rotta già tracciata".

Cosa cambia


La novità è nella metodologia: la Giunta invita agenzie, promoter, etichette, organizzatori di festival e operatori culturali a “mettere sul tavolo” proposte articolate per AstiMusica 2026, che possono includere nomi di cartellone, ma anche visioni complessive, come l’idea di concentrare la programmazione in tre weekend invece dei dieci giorni consecutivi, o di puntare su un focus di genere (rock, elettronica, jazz), o ancora di diffondere gli eventi su più piazze per ridefinire la geografia urbana del festival. La logica è quella di un confronto competitivo e trasparente tra impostazioni diverse, che l’amministrazione valuterà in base alla coerenza con l’identità costruita nell’ultimo biennio, alla sostenibilità tecnica e alla capacità di valorizzare luoghi e comunità.

 "Raccontateci cosa dovrebbe essere AstiMusica nel 2026 - sottolinea l’assessore alla Cultura Paride Candelaresiproponete visioni, suggestioni, format, cambi di rotta…’.Se qualcuno ha in mente che AstiMusica debba essere, ad esempio, un festival tutto rock oppure scommettere su una programmazione diffusa in tre piazze cittadine nei weekend, lo metta nero su bianco: noi ascoltiamo, valutiamo e selezioniamo. È una fase di ascolto, strategica, che ci permette di allargare la nostra prospettiva, non di cedere la regia del festival”.

Candelaresi insiste: "Spesso quando si parla di avviso o manifestazione d’interesse, c’è chi pensa subito al bando per una direzione artistica. Invece è un altro lavoro: stiamo raccogliendo idee, suggestioni e opportunità per capire cosa serve al festival. Una raccolta di proposte artistiche ci farà toccare con mano quali sono oggi i trend, le potenzialità e le attese del mercato musicale. Non tutte le proposte saranno realizzate, ma la varietà degli stimoli ci permetterà di mettere insieme la miglior formula possibile per AstiMusica. La direzione – ci tengo a precisarlo – resta in capo all’amministrazione".

Consolidare la ripartenza degli ultimi due anni

La scelta di aprire alle idee nasce da un percorso preciso. "Negli ultimi due anni abbiamo lavorato a una ripartenza decisa, recuperando credibilità e pubblico. Oggi AstiMusica ha una sua curva di successo, ma è proprio il momento di consolidare e guardare avanti. L’avviso pubblico è una tappa naturale. Un confronto, chiaro e trasparente, con operatori che vivono il mercato e che possono aiutarci a vedere lontano".

Un festival da costruire insieme, insomma. "Se arriverà una proposta di festival incentrato su tre generi musicali diversi, o qualcuno proporrà di portare ad Asti artisti fino a ieri impensabili, ne discuteremo nel merito, pesando fattibilità tecnica, impatto economico, identità della rassegna e sostenibilità per la città. È una panoramica a 360 gradi: il bello di questa formula è anche accorgersi che chi ci osserva dall’esterno ha spesso visioni fresche e idee brillanti". L’obiettivo, conclude Candelaresi, è quello di creare “un festival maturo, riconoscibile, in cui ogni anno il pubblico astigiano e nazionale possa ritrovarsi con la curiosità di scoprire qualcosa di nuovo e di sentire che la città è protagonista sulla scena musicale italiana"

Alessandro Franco

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