Elvio Russi, medico in pensione, già primario della Radioterapia e oggi vicepresidente della Lilt, ha deciso di intervenire sul tema delle liste d'attesa "fantasma" sollevato dalla consigliera regionale di AVS Giulia Marro e che avrebbe imbarazzato la Regione al punto da far scattare la sospensione della procedura in vista di alcune verifiche.
Liste fantasma o, meglio, liste di "galleggiamento", ossia la presa in carico di pazienti bisognosi di prestazioni in classe B che, in mancanza di posti disponibili, venivano comunque inseriti in liste parallele, appunto, in attesa che si liberasse un posto al di là della rigidità delle agende.
Questo sistema era in vigore dal 2020. Ed è stato quello che ha consentito all'ospedale di Cuneo di ridurre significativamente le liste d'attesa. Adottato anche in Veneto, dove esistono di attesa aggiuntive o parallele istituite per gestire le prenotazioni quando le agende ordinarie sono parzialmente o totalmente chiuse, soprattutto per le prestazioni che non sono immediatamente disponibili, al fine di ridurre le attese e recuperare quelle pregresse. Queste liste sono una strategia per ridurre i lunghi tempi di attesa per le prestazioni sanitarie.
Una strategia in Veneto. Bloccate a Cuneo.
Questo sistema è stato spiegato da Russi con una lettera aperta alla consigliera regionale Giulia Marro che oggi, in consiglio regionale, chiederà ulteriori chiarimenti.
[Il dottor Elvio Russi, a lungo primario della Radioterapia del Santa Croce]
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Gentile Consigliera,
da medico in pensione dell’Ospedale Santa Croce di Cuneo sento il dovere di intervenire dopo le sue recenti prese di posizione sulle liste d’attesa.
La sua interrogazione, pur legittima, seguita dalla fin troppo solerte reazione del funzionario regionale, che ha sospeso la procedura senza attendere l’esito di indagini approfondite, ha determinato l’interruzione di pubblico servizio, colpendo soprattutto le prestazioni più critiche – quelle di classe B – che richiedono tempestività entro dieci giorni.
A mio avviso non è stato il metodo cuneese a danneggiare i cittadini, ma la sua sospensione improvvisa.
Apprezzo il suo impegno ad esercitare il compito affidatole di dare voce ai cittadini, segnalare criticità e chiedere trasparenza.
Permetta però una riflessione: lei ha parlato di “appuntamenti fittizi” e di “appuntamenti fantasma”. Espressioni riprese e amplificate dai media, talvolta con toni canzonatori, che hanno dato l’idea di un sistema ingannevole. In realtà la procedura era accompagnata da una nota chiara al paziente:
“Note Paziente: Inserimento in lista d’attesa. La data non è reale. Verrà contattato o inviato nella sede più opportuna per appuntamento definitivo”.
Non si trattava dunque di un inganno, ma di un’assunzione di responsabilità: la struttura sanitaria prendeva in carico il cittadino e si impegnava a ricontattarlo per un appuntamento effettivo.
Il CUP distribuisce prestazioni in slot rigidi prescindendo dal verificarsi ogni giorno di disdette improvvise, urgenze, assenze. Senza prenotazioni provvisorie, alcuni spazi restano vuoti, con danno al cittadino e all’erario. Con il “sistema Cuneo”, invece, venivano riempiti in modo trasparente e tracciabile da chi era già in lista e preallertato dalla nota stessa: un meccanismo che ha permesso di evitare sprechi e favoritismi, consentendo ai pazienti di effettuare l’esame in tempi più brevi rispetto a un sistema reso critico da rigidità e carenze strutturali. Inoltre, la struttura si faceva carico di quella affannosa e penosa ricerca che altrimenti sarebbe rimasta sulle spalle del cittadino. Una soluzione forse “artigianale”, ma certamente etica e rispettosa della laboriosità tipica della nostra comunità.
Capisco che la complessità di questa organizzazione potesse non apparire immediatamente evidente.
Ma definire “fantasma” un metodo nato da una scelta etica e organizzativa rischia di gettare ombre ingiuste su medici, operatori e sulla dirigenza di ASL CN1 e dell’Azienda Ospedaliera Santa Croce, che per quanto di mia conoscenza hanno sempre agito in buona fede, con serietà e sacrificio.
Il tempo e le verifiche chiariranno come la procedura fosse conseguente alla volontà – tutta cuneese – di lavorare con efficienza e trasparenza. A quel punto, un suo riconoscimento, o persino delle scuse, alla cittadinanza e alla dirigenza sanitaria sarebbero un gesto apprezzato.
Gentile Consigliera, la sua voce può essere preziosa se orientata a valorizzare i punti di forza e a correggere insieme le criticità. La sanità cuneese non merita di essere ridicolizzata, ma di essere sostenuta e migliorata con il contributo di tutti.
Con rispetto e fiducia,
Elvio Russi – Medico in pensione
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