La sonora sconfitta del centrodestra genovese lascia dietro di sé una scia di esclusi illustri che non solo non hanno riconquistato le poltrone del potere, ma nemmeno sono riusciti a rientrare in consiglio comunale. In sintesi: tornano cittadini comuni, in attesa di un altro giro di giostra più fortunato.
L’ormai ex amministrazione di centrodestra vede uscire da Palazzo Tursi quattro ex assessori e l’ex presidente del consiglio comunale.
A Francesca Corso, candidata con la Lega, non sono bastate le 696 preferenze ottenute alle urne: l’ex consigliera delegata a Marketing territoriale, Politiche per i Giovani, Disagio e solitudine, Pari opportunità e Animali, nonostante una campagna elettorale piuttosto aggressiva, non ha superato la soglia necessaria per ottenere un posto in opposizione.
Stesso destino per l’ex assessora a Personale, Politiche dell’Istruzione, Servizi civici, Informatica, Marta Brusoni. Anche lei candidata con la Lega, alle urne ha portato a casa 530 preferenze, ma niente rielezione.
Il centrodestra perde pezzi anche tra le liste civiche. Lorenza Rosso, candidata con ‘Vince Genova’, ex assessora a Cultura, Musei, Teatri e Affari Legali, ha ottenuto 368 preferenze ma non è riuscita a farsi rieleggere a Tursi. Nulla di fatto anche per lei.
Le urne hanno decretato anche l’uscita dal Municipio di Enrico Costa. Candidato con ‘Vince Genova’, era stato scelto dal sindaco facente funzioni, Pietro Piciocchi, come assessore a Servizi sociali, Famiglia, Giovani, Terza età e Disabilità durante il rimpasto post elezione di Marco Bucci in Regione. Per lui 272 preferenze e la porta del Comune si ciude.
E poi c’è il caso di Carmelo Cassibba. Capolista di ‘Vince Genova’, fedele scudiero di Pietro Piciocchi, presidente del consiglio comunale uscente, da lui ci si aspettava una performance di livello, quantomeno per rappresentare ancora la ‘sua’ lista in consiglio comunale. Invece, i numeri dicono tutt’altro. Le 298 preferenze ottenute non bastano e per lui salta il ritorno in Municipio.
In ultimo, Pietro Piciocchi. Diventato sindaco in sostituzione di Marco Bucci, scelto come frontman del centrodestra per la corsa elettorale, incassa la sconfitta quasi con le lacrime agli occhi e, ora, deve pensare alla sua ripartenza personale e politica. Dopo il passaggio di consegne con Silvia Salis, siederà in consiglio comunale tra i banchi dell’opposizione, ma ci sono voci che lo vedono già lanciato altrove. Bucci, per ora, dice di non saperne niente, ma non è del tutto campato per aria ipotizzare un suo passaggio in Regione, quando il presidente sarà riuscito nella sua operazione-bandiera dell’allargamento della squadra di governo. Se, come Bucci spera, ci saranno quei due assessori in più, è probabile che una delle due poltrone tocchi a chi si è speso per il centrodestra portando però a casa solo un pugno di mosche.
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