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Eventi e Turismo | 27 maggio 2025, 07:21

Affidamento del Festival di Sanremo: una querelle infinita, dopo il Tar di ieri cresce l'attesa per la decisione del Consiglio di Stato

Dopo la sentenza del tribunale romano, infatti, si potrà capire se si tornerà alla convenzione o rimarrà il bando

Affidamento del Festival di Sanremo: una querelle infinita, dopo il Tar di ieri cresce l'attesa per la decisione del Consiglio di Stato

Ritorno alla convenzione o affidamento con la manifestazione di interesse? Il Festival di Sanremo sempre ad un bivio e legato alle decisioni dei giudici del Consiglio di Stato. Il pronunciamento del Tar, avvenuto ieri, ha di fatto tenuto ancora in sospeso il procedimento legato all’assegnazione della kermesse canora ma, in pratica, ha demandato il tutto al tribunale romano, che dovrà esprimersi sulla sentenza di quello genovese che, nel dicembre scorso ha ‘obbligato’ palazzo Bellevue a presentare il bando, al quale ha poi partecipato solo la Rai.

Se da Roma verrà annullata la decisione del Tar di Genova, cosa succederà? Questo l’interrogativo che serpeggia nei corridoi del comune ma, ne siamo certi, anche in quelli della Rai dove si attende la parola fine ai ricorsi, anche per poter iniziare a lavorare sul serio alla prossima edizione del Festival.

La partita, molto probabilmente, ora si gioca più su questo che sui ricorsi presentati dalla Je Entertainment, la società di Sergio Cerruti che ha dato il via alla lunga querelle che ha fermato le consultazioni tra Sanremo e Roma, per l’affidamento del Festival. Montando un ‘panegirico’ di ricorsi, tra avvocati e attese delle sentenze.

Alla fine chi ci guadagnerà su tutto questo? Anche in questo caso è difficile a dirsi. La settimana scorsa, mentre il Sindaco Mager e l’Assessore Sindoni cercavano di spiegare ai media costa stava accadendo, c’è stato anche chi ha chiesto loro un pensiero in merito ma, in attesa delle sentenze, hanno preferito non pronunciarsi.

Effettivamente, al momento ‘ballano’ due milioni (forse qualcosa in più) tra quello che era l’affidamento diretto in convenzione del Festival e l’eventuale partecipazione alla manifestazione di interesse. Nel primo caso difficilmente (anche se siamo certi che da palazzo Bellevue ci avrebbero giustamente provato) si sarebbe riusciti a migliorare l’offerta economica di viale Mazzini. Nel secondo si parte da una base indiscutibile (6,5 milioni più l’1% degli introiti pubblicitari) che fa gola a palazzo Bellevue.

Senza dimenticare qualche benefit qua e là, compresa una manifestazione estiva nella città dei fiori, che garantirebbe ulteriore lustro, appeal e brand televisivo a Sanremo. Per ora, però, le bocce rimangono ferme in attesa della decisione del Consiglio di Stato. L’unica certezza, comunque vadano le cose, è che il Festival sarà trasmesso dalla Rai, visto che alla manifestazione di interesse si è presentata solo la tv di Stato.

Carlo Alessi

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