Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha partecipato all'inaugurazione dell'anno accademico 2024-2025 dei Master della Turin School of Development, organizzati dal Centro internazionale di formazione delle Nazioni Unite (ITCILO) in partnership con Università e Politecnico di Torino, e il supporto della Fondazione Compagnia di San Paolo. L'inaugurazione è stata anche occasione per celebrare il 60esimo anniversario del Centro di Torino, presso il quale ogni anno si formano oltre 6.800 persone. Prima di Mattarella, tutti i presidenti della Repubblica, a partire da Saragat e a eccezione di Carlo Azeglio Ciampi, hanno visitato il Centro di Torino. Il primo fu Giuseppe Saragat nel 1964 che, come Ministro degli Esteri, firmò l'accordo per la costituzione del centro di Torino, e due anni dopo tornò per l'inaugurazione in veste di Presidente della Repubblica.
L'arrivo alle 11
Il Presidente Mattarella ha raggiunto il Centro di formazione dell'Organizzazione Mondiale del Lavoro alle ore 11, venendo ricevuto all'esterno dal direttore della scuola Christophe Perrin, dal direttore ad interim dello Staff College dell'Onu, Miguel Panadero, dalla direttrice ad interim dell'Istituto interregionale delle Nazioni Unite per la ricerca sul crimine e la giustizia (UNICRI) - che ha sede a Torino - Alessandra Liquori. Programme Management Officer. Il Presidente ha poi raggiunto l'aula magna, dov'è stato accolto dall'Inno italiano cantato dal coro di voci bianche del Sermig e dove sono intervenuti il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, il governatore del Piemonte Alberto Cirio, i rettori dell'Università e del Politecnico di Torino, Stefano Geuna e Stefano Corgnati, e la rappresentante degli studenti del Master, Jumana Risheq.
L'impegno dell'Onu e le parole di Leone XIV
Il Presidente Mattarella ha sottolineato l'impegno dell'Onu e dell'Organizzazione internazionale del lavoro nella formazione come strumento di giustizia sociale, elemento fondamentale per il raggiungimento della pace. In apertura, ha citato il neo eletto Leone XIV: "Nei giorni scorsi - ha aperto il suo discorso - il nuovo Pontefice della Chiesa cattolica ha ricordato una frase di Agostino d'Ippona: 'I tempi siamo noi'. In questo contesto desidero esprimere il mio più sentito apprezzamento per l'impegno costante con cui il Centro opera per affermare i principi di lavoro dignitoso e di giustizia sociale, pienamente coerenti con l'Agenda 2030 e con il Patto per il futuro varato dall'ONU. Non vi potrebbe essere sede più adatta di Torino per ospitare il Campus, una città storicamente legata a una tradizione di lavoro e di progresso. Il Centro Onu di Torino arricchisce la già forte presenza di strutture qualificate onusiane ospitate dal nostro paese, a testimonianza evidente della nostra piena e convinta adesione alle Nazioni Unite, unica vera organizzazione universale nata nel preservare nelle sue varie articolazioni e forme la pace e la convivenza pacifica tra Stati e fra popoli. L'anno accademico che oggi si inaugura è stato dedicato a tre concetti tra loro interamente collegati: apprendimento, giustizia sociale, pace. Non può esserci pace duratura senza salari equi, senza protezione sociale, senza rispetto della libertà sindacale. Principi, questi, che sono anche alla base della nostra convivenza civile. Il rischio di nuove diseguaglianze, di nuove marginalizzazioni, è quantomai attuale".
Lavoro, diritto universale
Mattarella si è poi soffermato sul valore della formazione, oggi strettamente legata allo sviluppo tecnologico in atto, intelligenza artificiale in primis. "La formazione - ha detto -, l'aggiornamento continuo, la valorizzazione delle competenze rappresentano oggi strumenti imprescindibili per rendere effettivo e universale il diritto al lavoro. Ne approfitto per rivolgere a tutti gli studenti qui presenti l'augurio più caloroso di buon lavoro in un tempo in cui la transizione digitale ridisegna il mercato del lavoro e il tessuto stesso delle nostre società. Formazione e sviluppo tecnologico sono sempre più temi fra loro collegati, a cominciare dalle sfide dell'intelligenza artificiale. Sarebbe illusorio ignorare la portata di questi cambiamenti. Essi, se orientati responsabilmente, possono diventare un potente alleato per promuovere forme di lavoro più degne, realmente all'altezza dei valori che l'istituto del lavoro difende".
Per concludere, un riconoscimento alla collaborazione tra forze diverse che anima Torino: "Torino è anche da questo punto di vista un bell'esempio, di quanto collaborazione e dialogo siano straordinari moltiplicatori di progresso".
Il Presidente della Repubblica proseguirà la visita nel torinese recandosi poi a Rivoli, dove consegnerà la medaglia d’oro alla Resistenza al Comune e infine alla Reggia di Venaria, dove avrà un incontro privato con rappresentanti del mondo tecnico e scientifico e dove, successivamente, parteciperà all'inaugurazione del 240° anno accademico dell'Accademia di Agricoltura di Torino.
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