Scrittore, travel blogger, viaggiatore appassionato, persona curiosa, Samuele Salvia, classe 1997, originario di Sumirago ma residente a Bisuschio racconta la sua scelta di vita e professionale, da tecnico del settore informatico a viaggiatore e scrittore. «Una vita diversa è possibile» il suo mantra.
Chi è Samuele Salvia?
Mi piace definirmi un sognatore, oltre che un viaggiatore, perché, in una società che sembra correre sempre più veloce e lasciare poco spazio per i sogni, io mi sono invece imposto di provare a realizzarli. A qualunque costo. È proprio grazie a questa mia grande motivazione che ho trovato la forza necessaria per lasciare il mio lavoro da informatico, oramai quasi due anni fa, per viaggiare e intraprendere una professione completamente nuova come scrittore, travel blogger e travel designer. Oggi vivo delle mie passioni, che si intrecciano perfettamente consentendomi di vivere con una certa libertà. Come blogger dispenso consigli di viaggio e condivido tutte le mie esperienze nel mondo su unduetresiviaggia.it e sui miei profili social. Inoltre aiuto le persone a organizzare il loro viaggio ideale, studiando per loro itinerari ad hoc.
Come è nata questa passione che poi è diventata la sua opportunità lavorativa?
Avendo studiato informatica sono sempre stato il classico nerd: timido, introverso e un po’ secchione. Sono cresciuto davanti ad uno schermo, studiando molto e lavorando sodo come esperto di sicurezza informatica. A un certo punto ho iniziato tuttavia a sentire sempre più spesso il bisogno di disconnettermi e così ho cominciato ad avvicinarmi alla natura e a dedicare sempre più tempo a me stesso. Così ho scoperto che una vita in ufficio non mi avrebbe mai reso felice: bramavo una libertà che quel posto fisso non mi avrebbe mai potuto dare. La mia prima valvola di sfogo è stata la montagna, i viaggi sono venuti dopo. Un po’ per ironia del destino, il primo viaggio significativo è stata una trasferta di lavoro e da lì ho cominciato a sognare che il viaggio potesse diventare la mia vita. Oggi la mia idea di viaggio va ben oltre il desiderio di visitare nuovi angoli di mondo ed è strettamente legata al concetto di sostenibilità, lentezza e avventurosità.
Lei condivide i suoi viaggi con la sua compagna di vita, Sara, che è un’artista. Come si intrecciano arte e viaggio?
Con Sara ci siamo conosciuti in un momento molto particolare delle nostre vite: io ero appena tornato dalla Via degli Dei e da altri viaggi significativi in giro per il Nord Europa, lei dal Cammino di Santiago. Meno di due mesi dopo siamo partiti insieme per il sud-est asiatico. Mi piace pensare che sia stato l’Universo a unirci. Oggi entrambi ci siamo resi indipendenti da un lavoro tradizionale che ci faceva sentire infelici e viviamo delle nostre passioni. Il viaggio ci ha quindi resi liberi. La maggior parte delle volte viaggiamo insieme, ma non è il viaggio a unirci, quanto la nostra affinità. Spesso l’arte di intreccia con il viaggio, in quanto viaggiare è un’attività che porta respiro alla creatività e nuove ispirazioni per progetti futuri. Alcuni urban sketch – o schizzi di città – di Sara si ispirano alle nostre esplorazioni ma la sua attività artistica è prevalentemente orientata all’arte per la natura, ritratti di animali, cani e gatti e all’illustrazione di libri.
Ci parli del suo libro “Il Bigino della Via degli Dei”.
Ho percorso il cammino della Via degli Dei appena qualche mese prima di lasciare il mio lavoro da informatico e si può dire che quell’esperienza sia stata a dir poco rivelatrice rispetto alle scelte di vita che avrei poi fatto. È stato proprio abbandonandomi al fluire degli eventi, mettendomi in una situazione in cui non avrei dovuto programmare nulla, solo con l’essenziale e senza una meta precisa, che ho capito quale sarebbe stata la mia strada. Il mio libro, “Il Bigino della Via degli Dei”, è una guida a questo cammino. Ho voluto dargli un taglio molto pratico, inserendo – oltre alle immancabili informazioni tecniche e alle mappe digitali del percorso – tanti consigli su come allenarsi e su come affrontarlo a dovere, e soffermandomi su aspetti che ritengo molto importanti: preparare correttamente lo zaino da trekking, gestire le difficoltà di ogni giorno, pianificare le tappe. E poi non mancano i suggerimenti per chi sceglie, come feci io a suo tempo, di partire da solo e dormire in tenda. Consiglio quindi questo libro a chiunque intenda partire per la Via degli Dei, ma non solo: i consigli contenuti al suo interno sono perfettamente adatti anche a chi vuole vivere esperienze simili, quindi trekking della durata di più giorni e altri cammini. Persino chi non è ancora pronto a partire potrà trovare nelle illustrazioni a inchiostro realizzate da Sara la possibilità di cominciare a viaggiare con la fantasia.
Qualche consiglio pratico per chi vuole organizzarsi per fare una breve esperienza di cammino?
Incoraggio davvero tutti a passare più tempo nella natura, anche solo per fare una tranquilla passeggiata in giornata. La cosa veramente importante è avere sempre tanto rispetto per la natura. Comportiamoci quindi sempre da ospiti e cerchiamo di lasciare ogni luogo che visitiamo più pulito di come l’abbiamo trovato. E poi bisogna sempre ricordare che la sicurezza è una priorità, per noi stessi e per gli altri: in montagna, prima di intraprendere qualunque sentiero bisogna informarsi sull’itinerario e sulla sua difficoltà e comprendere se è compatibile con le nostre abilità e con la nostra attrezzatura. Nel mio zaino da trekking non mancano mai un sacchetto vuoto, che uso per raccogliere scarti e spazzatura da riportare a valle, crema solare e un piccolo kit del pronto soccorso per ogni evenienza. Chi invece desidera intraprendere una seppur breve esperienza di cammino troverà nel mio libro “Il Bigino della Via degli Dei” tutte le indicazioni e raccomandazioni su come preparare accuratamente uno zaino da trekking adatto per passare più giorni nella natura. In questo caso, infatti, il peso dello zaino è uno dei peggiori nemici.
Programmi futuri?
Ho da poco ultimato il mio ultimo libro, un romanzo che racconta la mia scelta di vita alternativa soffermandosi sulle motivazioni che mi hanno spinto a fare questo grande balzo nel vuoto e su tutte le difficoltà che ho dovuto superare per riuscire a rendermi libero da un impiego tradizionale. Tutto questo passa, ovviamente, per il racconto dei tanti viaggi in giro per il mondo che ho fatto, sempre con lo zaino sulle spalle e grande intraprendenza: una lunga serie di avventure (e disavventure), intense, genuine e spesso esilaranti. Con questo libro non voglio solo condividere la mia esperienza, ma anche avvicinarmi ai tanti che, come me a suo tempo, si stanno ritrovando ad affrontare un periodo complicato della loro vita e sono in cerca di una nuova felicità. A tutti loro, con questo libro, voglio trasmettere un messaggio: una vita diversa è possibile. Al momento sono in cerca di un editore con cui pubblicare il mio romanzo e spero di avere novità da condividere nei prossimi mesi. Nel frattempo continuerò a viaggiare e a scoprire angoli di mondo sempre nuovi, spinto dalla mia insaziabile curiosità, e a buttarmi in tante inedite avventure zaino in spalla. Ho già in mente alcune esperienze che vorrei fare, ma non mi piace programmare troppo, bensì preferisco lasciarmi guidare dall’Universo e farmi sorprendere da esso: è così che nascono i viaggi migliori.
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