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Politica | 13 maggio 2025, 15:56

Opposizioni all’attacco sulla nuova Diga, dal rischio geologico alla ‘cacciata’ degli auditi dalla commissione: “Eliminati in modo chirurgico e violento”

I gruppi di minoranza puntano il dito contro Marco Bucci nella sua doppia veste di presidente della Regione e di commissario straordinario per l’opera simbolo del PNRR: “Ciò che caratterizza questo progetto è la quantità di cose non dette”

Opposizioni all’attacco sulla nuova Diga, dal rischio geologico alla ‘cacciata’ degli auditi dalla commissione: “Eliminati in modo chirurgico e violento”

L’ipotesi di Edoardo Rixi e la smentita di Marco Bucci fanno da sottofondo alle proteste delle opposizioni per come il presidente della Regione e commissario straordinario per la costruzione della nuova Diga Foranea di Genova sta trattando la procedura e, soprattutto, per come sta gestendo i rapporti con chi chiede delucidazioni su numeri, costi, tempi e dettagli ambientali.
A margine del consiglio regionale di questa mattina, i gruppi di Pd, Movimento 5 Stelle, AVS e Linea Condivisa - Lista Orlando hanno manifestato tutto il loro disappunto per come si è svolta la commissione convocata per questa mattina alle 7.45 e per le successive risposte del presidente in aula.

Armando Sanna (Pd) ha posto l’attenzione su quello che ha definito un “bannare” gli auditi che erano stati invitati a prendere parte alla commissione per dare il loro parere sul progetto. “La modalità con cui è stata gestita la commissione è alquanto inusuale - ha detto Sanna - le risposte sono state assenti, c’è poca chiarezza, abbiamo solo otto cassoni su 93 con un anno di ritardo, non riusciamo a capire la suddivisione tra la fase A e la fase B. Abbiamo assistito ai soliti ‘se’ e ‘ma’ senza risposte ufficiali. C’è molta inadeguatezza”. La commissione, quindi, è stata sospesa (e non conclusa) perché, come ha detto Sanna, “abbiamo tante altre domande per il commissario”.

Per Selena Candia (AVS) “è inaccettabile la metodologia e la trasparenza che da sempre non connota quest’opera”. La capogruppo ha poi puntato l’attenzione sul capitolato che “è stato modificato inserendo che il rischio idrogeologico era a parte e non nel rischio d’impresa, quindi lo paga il pubblico. Un rischio che continuerà a essere presente e ora abbiamo un rincaro di 300 milioni”.
Le risposte sono preoccupanti, non ci è stata data una cifra, i rincari non sono quantificabili perché dipendono dall’imprevisto geologico e sappiamo che ce ne saranno - ha proseguito Candia - i ritardi vengono camuffati, ma intanto per la fase B non abbiamo ancora la gara d’appalto, chi lo dice che finirà tutto prima? Le risposte sono state poche, le domande tante. Ma hanno fatto appositamente la commissione prima del consiglio perché poi Bucci voleva andarsene, è inaccettabile. Una presa in giro”.

È grave la modalità con cui è stata convocata questa commissione - ha proseguito Stefano Giordano (M5S) - abbiamo fatto il massimo per renderla trasparente e partecipata, abbiamo convocato degli auditi che riteniamo fondamentali, dei professionisti, e sono stati eliminati in modo chirurgico e violento. L’avvocato della struttura ha detto che non si può prevedere il rischio geologico, hanno messo le mani avanti anche per la tenuta dell’infrastruttura dal punto di vista statico. C’è tanta superficialità. Abbiamo chiesto se le sostanze dei riempimenti dei cassoni sono nocive per l’ambiente e per la salute, le risposte sono state vaghe. Siamo estremamente preoccupati”.

Gianni Pastorino (Linea Condivisa - Lista Orlando) ne ha fatto una questione politica mettendo in evidenza la smentita di Bucci davanti alle parole del viceministro Rixi: “L’ha sconfessato, nel giro di 48 ore ha sostenuto che i cassoni ammalorati non saranno sostituiti”. E ha aggiunto: “Esiste un livello di manutenzione che sarà fatto in mare, registriamo queste cose. Abbiamo dei dubbi su questa opera, sia a livello progettuale che come viene condotta”.
Poi l’attacco al presidente: “Bucci ha questa capacità di non dare mai un dato. Ci ha chiesto in maniera arrogante se sapessimo che cosa è il Comitato Consultivo Tecnico, ma non sa che il CCT non ha pubblicato nessun dato. C’è un problema di trasparenza. Ciò che caratterizza questo progetto è la quantità di cose non dette”.

Pietro Zampedroni

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