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Politica | 02 maggio 2025, 07:06

Marco Bailo non è più il sindaco di Magliano Alpi: “Non avrei mai lasciato, ma ora mi riprendo il mio tempo”

Decaduto a seguito delle dimissioni di cinque consiglieri. Architetto e pioniere delle comunità energetiche rinnovabili, ha guidato Magliano Alpi per quattro mandati: “Ora mi godo la mia famiglia. Lascio un Comune solido e con tante opere già finanziate”

Marco Bailo non è più il sindaco di Magliano Alpi: “Non avrei mai lasciato, ma ora mi riprendo il mio tempo”

"In qualche modo mi sento sollevato da quanto accaduto, perché gli ultimi due mesi sono stati molto impegnativi, ma io non avrei mai preso la decisione di dimettermi. Decado dal mio ruolo di sindaco per scelte e decisioni su cui preferisco soprassedere".

Sono le parole di Marco Bailo, ormai ex sindaco di Magliano Alpi, a due giorni di distanza dal consiglio comunale dello scorso 30 aprile, quando cinque consiglieri su nove hanno annunciato le dimissioni, determinando la decadenza del consiglio comunale per mancanza del numero legale necessario al suo funzionamento. Questa situazione comporta anche la fine del mandato del sindaco Bailo, portando il comune verso un inevitabile commissariamento. 

Le dimissioni, annunciate mercoledì, saranno probabilmente formalizzate stamattina. 

Marco Bailo è stato sindaco di Magliano per quattro mandati consecutivi, l’ultimo dei quali iniziato nel dicembre 2024. Durante i suoi anni da sindaco, ha promosso iniziative innovative, come la realizzazione della prima Comunità Energetica Rinnovabile in Italia, in collaborazione con il Politecnico di Torino e l’Energy Center.

La sua amministrazione ha recentemente affrontato una crisi politica significativa, iniziata con le dimissioni del vicesindaco Luigi Vinai e dell’assessora Michela Tomatis. Successivamente, sei consiglieri di maggioranza hanno formato un nuovo gruppo consiliare denominato “Uniti per il territorio di Magliano Alpi”, evidenziando una crescente divisione all’interno dell’amministrazione. 

Mercoledì sera l'ultimo atto di una crisi che mette fine a quasi 16 anni da primo cittadino. "Me lo aspettavo", commenta. Tanto che, nel pomeriggio del 30, a poche ore dall'inizio del consiglio, ha chiesto agli uffici del Comune di liquidare tutte le fatture ancora da pagare. 

"Il commissario prefettizio avrà vita facile a Magliano. Lascio tanti soldi e tante opere già finanziate. Nelle casse del Comune ci sono 770 mila euro di avanzo e 300 mila euro impegnati per i progetti già esecutivi, di cui due con copertura del 90% a fondo perso", sottolinea. 

Ma un po' di amarezza non manca nella voce dell'architetto classe 1978, eletto la prima volta nel 2009 e dal 2021 iscritto a Fratelli d'Italia, per cui presiede il circolo di Mondovì e del Monregalese. 

"Credo di aver fatto il mio dovere fino alla fine, ho davvero fatto tutto il possibile per ricucire lo strappo, ma non ci sono riuscito", ammette. 

Tantissimi i messaggi e le chiamate ricevute, da parte di colleghi sindaci, compagni di partito e tante persone con cui, in questi lunghi anni, è entrato in contatto. 

"Sono stato inondato di affetto e di attestati di stima e ne sono davvero felice. Ora mi riprendo il tempo per me e per la mia famiglia e mi dedicherò al lavoro di architetto. Ringrazio tutti quelli che mi hanno votato e che hanno avuto per così tante volte fiducia in me. E ringrazio i dipendenti del Comune, che per me sono stati una seconda famiglia". 

Barbara Simonelli

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