Potrebbero riprendere tra fine gennaio e inizio febbraio le udienze ordinarie, al termine dell'integrazione di perizia ancora in corso nel processo sul crollo del Ponte Morandi di Genova. E lo faranno con un giorno in più di sedute in tribunale, a disposizione. Ancora in corso la proroga richiesta per l'integrazione periziale, in questi giorni in aula lo spazio è dedicato alle dichiarazioni spontanee degli imputati. Dichiarazioni numerose e che, per tempistiche, sono risultate più ampie sui singoli teste di quanto preventivato, tanto da far decidere al collegio giudicante di imprimere un'accelerata terminata questa fase.
Da gennaio in poi è stato valutato di calendarizzare quattro udienze a settimana, una in più rispetto allo scenario attuale che ne prevede tre.
Serviranno a mantenere il ritmo ed evitare di dilatare ulteriormente i tempi, anche alla luce di quanto accaduto negli ultimi giorni con testimonianze che si sono allungate su due giornate per uno stesso imputato, prassi che se sommata alle ulteriori dichiarazioni previste potrebbe pesare sui tempi del processo.
Decisione condivisa anche dalle parti civili del Comitato in ricordo delle vittime del ponte. Lo ha spiegato la sua portavoce, Egle Possetti. "Noi apprezziamo - ha fatto sapere - il lavoro che stanno facendo i giudici e la procura, con determinazione e imparzialità - e apprezzeremo ogni altra eventuale scelta che possa accelerare l’iter del processo. Continuiamo a monitorare le evoluzioni del procedimento". Iter che si allungherà a sua volta per buona parte del 2025, prima della fine del quale è difficile ipotizzare di arrivare a conclusione. Corrono anche i tempi per il rischio prescrizione, ed è su questo che Possetti è chiara: "Vediamo purtroppo in molte difese biechi tentativi di portare avanti i tempi sperando nella prescrizione. Qui parleranno i numeri ed i fatti e non le 'manfrine', non potremo mai accettare un fallimento di questa vicenda giudiziaria, per noi purtroppo la condanna è già operativa dal 14 agosto 2018".
"Noi - prosegue Possetti - continuiamo il nostro lavoro di collaborazione tramite i nostri legali e tecnici con la procura, vigilando sul processo e le sue evoluzioni, che sarà determinante per il futuro".
Mentre si attende di capire quali tempi serviranno per concludere la fase dell'integrazione della perizia sul crollo, che serve per l'individuazione o l'esclusione di vizi originari alla struttura e l'accertamento delle fasi di ammaloramento, le famiglie attendono una verità giudiziaria a oltre 6 anni dalla tragedia, costata la vita a quarantatré vittime, che verranno ricordate con l'inaugurazione il 15 dicembre del "Memoriale 14.8.2018", luogo di rispetto e memoria del 14 agosto 2018.
Cronaca | 05 dicembre 2024, 08:04
Ponte Morandi, iter integrazione perizia fino a fine gennaio. Le udienze salgono da tre a quattro a settimana
Tra proroghe, dichiarazioni spontanee e rischio prescrizione, il tribunale punta a stringere i tempi. Le famiglie delle vittime: "Mai accetteremo un fallimento"
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lunedì 19 maggio
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