Il Nazionale

Cronaca | 15 luglio 2024, 07:15

Producevano falsi documenti di lavoro e permessi di soggiorno: sequestrati beni per 1,6 milioni di euro

Nei guai una coppia di stranieri, già destinatari di misure cautelari in un altro processo

Producevano falsi documenti di lavoro e permessi di soggiorno: sequestrati beni per 1,6 milioni di euro

Maxi sequestro della Guardia di finanza di Torino nei confronti di due coniugi, un cinquantenne egiziano e una trentasettenne rumena, che operavano sul capoluogo piemontese. 

Il Tribunale di Torino ha disposto in totale al sequestro di 32 unità immobiliari, delle quote di due società, di una ditta individuale e di 10 rapporti finanziari, dal valore complessivo di circa 1,6 milioni di euro. 

I due coniugi, già destinatari di misure cautelari personali in un distinto procedimento penale, in quanto ritenuti responsabili di reati di associazione per delinquere finalizzati all’ingresso e alla permanenza illegale nel territorio dello Stato oltreché a una serie di numerosissimi reati, essenzialmente consistenti in truffe ai danni di Enti pubblici.

In particolare, ottenevano prestazioni economiche di varia natura in assenza dei presupposti, tra l’altro attraverso false attestazioni per percepire il reddito di cittadinanza, per la produzione di false attestazioni di lavoro dipendente per usufruire di indennità di maternità o NASPI e richieste di rinnovo o rilascio di permessi di soggiorno per persone non aventi diritto.

Avevano così costituito un sodalizio strutturato e articolato, anche avvalendosi dell’opera di terzi soggetti e di società di comodo.

Gli stessi coniugi sono risultati colpevoli di reati contro il patrimonio per circa un decennio.

Le investigazioni, svolte dal Nucleo di polizia economico - finanziaria di Torino, hanno riguardato i due soggetti, i componenti del nucleo familiare nonché terzi interessati e hanno consentito di rilevare una significativa disponibilità di beni, a fronte degli esigui redditi dichiarati negli ultimi 7 anni, così avvalorando l’ipotesi che gli stessi vivessero abitualmente grazie ai proventi delle attività delittuose.

 

redazione

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