Hanno chiesto di venire processati col rito abbreviato condizionato all’audizione di alcuni testimoni, che verranno chiamati al Tribunale a riferire in aula sulle condizioni e sulla destinazione di beni che a giudizio dei due imputati sarebbero stati oggetto di dismissione da parte dei due ospedali.
Questa la richiesta che, nel corso dell’udienza preliminare tenuta nei giorni scorsi di fronte al giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Asti Beatrice Bonisoli, è stata avanzata dagli avvocati Roberto Ponzio e Giorgia Montanara, difensori dei due tecnici, uno dei quali ha intanto rassegnato le proprie dimissioni dall’azienda sanitaria, in forza all’Asl Cn2 durante la concitata fase di trasloco dai vecchi ospedali di Alba e Bra verso quello di Verduno, ora accusati di avere approfittato della particole situazione di confusione di quel contesto per appropriarsi di una moltitudine di oggetti dalla natura più diversa, dai televisori ai rubinetti, al fine di ricavarne un vantaggio personale.
Da qui le indagini condotte dalla Guardia di Finanza nei confronti dei due elettricisti ritenuti infedeli – la segnalazione era arrivata da loro colleghi – e il successivo rinvio a giudizio richiesto dal pubblico ministero Davide Lucignani nei confronti dei due soggetti: uno classe 1964, residente a Bra, è imputato di peculato e truffa, difeso dall’avvocato Giorgia Montanara; l’altro, classe 1986, imputato anche di falso per l’aver attestato il possesso di requisiti dei quali non disponeva, nel presentare la documentazione per la partecipazione al concorso col quale venne assunto, è difeso dall’avvocato Roberto Ponzio di Alba.
La richiesta per il rito abbreviato condizionato non ha trovato opposizione da parte del pubblico ministero, che anzi ha chiesto di poter produrre prova contraria tramite l’audizione del maresciallo della Guardia di Finanza di Bra che ha svolto le indagini.
L’udienza per l’audizione di quattro testimoni è stata fissata al prossimo 5 novembre.
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